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Diritti violati degli operatori sanitari nel mondo. Il rapporto di Amnesty International - prima parte

Li abbiamo osannati, celebrati con gratitudine, ci siamo commossi nel vederli segnati dalle mascherine perennemente incollate al volto, appesantiti da tute, guanti, visiere nell'esercizio del loro lavoro nel momento più drammatico della pandemia da Covid19. Sono gli operatori sanitari al lavoro nei mesi caldi anche per 14 ore al giorno, quando le terapie intensive erano sovraffollate di casi gravissimi e medici e infermieri dovevano fare scelte spaventosamente difficili, spesso con mezzi insufficienti e con la paura di contagiarsi e portare il virus a casa dai loro familiari. Questi professionisti sono gli stessi che in ogni luogo del mondo, spesso in condizioni ancora peggiori, stanno ancora oggi cercando di salvare delle vite, nello sforzo di sopravvivere loro stessi. Molti sono deceduti perchè privi delle protezioni necessarie, altri sono stati imbavagliati e arrestati per aver denunciato la scarsa attenzione alla loro incolumità o per aver criticato le inadeguate politiche di contenimento del contagio. Una violazione dei diritti umani e civili, consumatasi nel delicato contesto dell'esercizio del proprio lavoro, che è stata denunciata da Amnesty International in un recente rapporto dove si è fatto il punto del fenomeno nel mondo.
 

Con noi: 

Riccardo Noury - Portavoce Amnesty International Italia 

Conduce: Paola Simonetti

 

17 luglio 2020