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La morsa del Covid-19 sui Paesi poveri: aumenta la violenza e il mancato rispetto delle regole sanitarie - 07.07.2020

I casi di Covid-19 in Kosovo sembrano sotto controllo. In una popolazione di 2 milioni di abitanti si sono registrati, attualmente, solo 99 contagiati, 1 decesso e 1 guarito. Nelle ultime ore, tuttavia, sono stati segnalati nuovi focolai a Pristina e in altre città del Paese. Tra le misure da rispettare, ci sono delle fasce orarie in cui è permessa la libera circolazione per motivi importanti (dalle 6:00 del mattino fino alle 10:00 e dalle 16:00 del pomeriggio alle 20:00 di sera). Continuano a restare chiusi tutti i bar e le attività tranne i servizi bancari, i negozi di alimentari, i benzinai e le farmacie. Nelle Istituzioni lavora un numero ridotto del personale per alcuni servizi. Fino ad ora sono stati forniti dispositivi necessari per la protezione come guanti, maschere e disinfettanti. Il governo ha stanziato 10 milioni di euro per gestire i danni economici provocati dalla pandemia mondiale. In Kosovo tutte le attività sportive e culturali, così come ad esempio i matrimoni, sono state sospese per evitare affollamento. Molti comuni del Kosovo hanno sollecitato il governo ad aggiungere materiale di supporto e ad aiutare le famiglie con problemi sociali, così come il settore del lavoro privato, con 100.000 lavoratori senza reddito. Il Ministero della Pubblica Istruzione ha chiuso le scuole a tempo indeterminato. 

Il numero di persone positive al coronavirus ad Haiti è aumentato drammaticamente: il numero di casi registrati è di molto inferiore al numero reale. La capitale di Haiti, Port-au-Prince, che ha una popolazione di quattro milioni di abitanti, è l’epicentro della malattia, con quasi il 75% del numero totale dei casi registrati e il 60% delle morti. Casi Covid-19 sono stati segnalati in tutti e dieci i dipartimenti di Haiti e il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, chiedendo alle persone di attuare il distanziamento sociale e indossare le mascherine. Ma per la maggior parte della popolazione è impossibile rispettare queste misure, specialmente per chi vive nelle periferie densamente popolate della capitale dove è stato riscontrato il maggior numero di casi. In particolare,  fattori come la mancata consapevolezza della malattia COVID-19, la non presenza delle autorità nelle aree più remote e, contestualmente, l’assenza di fiducia nei confronti del governo dovuta anche alla corruzione dilagante nella classe politica, si sono unite alla carenza di istruzione e di igiene, contribuendo ad alimentare un clima di diffidenza per quel che concerne il rispetto delle misure di distanziamento sociale e di isolamento domiciliare adottate dal governo.

Con noi: 

don Dòminik Qerimi, sacerdote salesiano, direttore del Centro don Bosco a Pristina; 

Giampaolo Silvestri, Segretario generale Fondazione AVSI in Haiti; 

Conduce: Luca Collodi 

 

07 luglio 2020