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La guerra dell'acqua: il difficile accesso all'oro blu in tempo di conflitti e pandemia - prima parte

E' divenuta la più potente arma del mondo, più spaventosa di una bomba. Quella in grado di uccidere lentamente milioni di persone. Parliamo della preclusione dell'accesso all'acqua, un'azione usata spesso come forma di assedio nei conflitti in corso nel mondo. Il bene più prezioso per l'umanità può divenire oggetto di scambio e ricatto, in un contesto planetario già drammaticamente compromesso sul fronte della risorse idriche per il riscaldamento globale e la siccità imperante. "Le crisi idriche e il mancato approvvigionamento - ci dice un articolo di circa un anno fa a firma di  Umberto De Giovannangeli sul sito Aics.gov.it, del'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo - sono già oggi alla base di un significativo numero di conflitti, come si legge nel rapporto dell’Unesco dello scorso anno (The United Nations world water development report 2019). “In un contesto segnato da un aumento della domanda (più 1% all’anno dagli anni’80) si è verificato un aumento significativo dei conflitti legati all’acqua. Tra il 2000 e il 2009, ne sono stati censiti 94. Tra il 2010 e il 2018, si è arrivati a 263“, rimarca il rapporto". Aggiungo che, dati dell Onu, rivelano che entro il 2030 addirittura il 47% della popolazione mondiale vivrà in zone a elevato stress idrico, in un contesto in cui già miliardi di persone non hanno accesso all'acqua. A pagarne le conseguenze le fasce più deboli della popolazione, soprattutto in epoca di pandemia: l'emergenza sanitaria ha infatti aggravato una situazione già drammatica. "Occorre «individuare le vie attraverso le quali il dono prezioso dell'acqua sia preservato per il futuro dell'umanità». Scrisse il Papa, nel 2017, in un messaggio letto dal cardinale Pietro Parolin al summit internazionale “Acqua e clima. I più grandi fiumi del mondo a confronto”, che si svolse in  Campidoglio a Roma. Una depredazione dell'acqua, che vede forme anche più silenziose e subdole, ma determinanti, come quello dell'accaparramento delle fonti idriche da parte del business dell'imbottigliamento dell'acqua , un fenomeno che sta colpendo fortemente anche l'Italia. 

Con noi: 

Marirosa Iannelli - Presidente Water Grabbing Observatory e progettista ambientale

+ Intervista sull'emergenza acqua in Yemen a cura di Marina Tomarro a Orazio Ragusa Sturniolo, portavoce di Azione contro la fame, organizzazione non governativa attiva nel paese. 


Conduce: Paola Simonetti 

03 luglio 2020