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Alzheimer, grande impegno nella ricerca

Sabato 21 settembre ricorre la Giornata Mondiale della malattia di Alzheimer, istituita nel 1994 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dall'Alzheimer's Disease International. E’ la malattia più frequente fra le forme di demenza. Una patologia che nasce anni prima, anche 10/20 anni, dal momento in cui si rende evidente. “avora nel buio senza che nessuno se ne accorga. Per questo motivo – dice il professor Paolo Maria Rossini, direttore Area Neuroscienze della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli - si deve intervenire in fase molto precoce”. Proprio mirato alla diagnosi precoce è lo studio chiamato “Interceptor Project”, avviato sulla popolazione a rischio Alzheimer, promosso dal Ministero della Salute, Aifa (l’Agenzia Italiana del Farmaco) in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e Aima (ass.ne Italiana malattia di Alzheimer). A proposito dei farmaci per l’Alzheimer, il neurologo dice che “non è vero che le grandi multinazionali della ricerca farmacologica stanno fuggendo dall’Alzheimer. Alcune si sono ritirate, ma molte altre sono arrivate e sono soprattutto le piccole, che non sono multinazionali, ma sono molto aggressive con terapie di vario tipo. Oggi abbiamo comunque un centinaio di molecole innovative in sperimentazione in tutto il mondo e, nell’arco di quattro-cinque anni, termineranno le loro varie fasi. Noi speriamo fortemente che da questo insieme di sperimentazioni escano fuori finalmente i farmaci efficaci”

Con quali giochi stimolare la curiosità del neonato fino al primo anno di età? E quanto è educativo che un bimbo abbia tanti giocattoli? Risponde la dottoressa Carla Maria Carlevaris, responsabile della Ludoteca dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

19 settembre 2019