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Udienza alla diocesi di Lodi

Adriana Masotti - Città del Vaticano

All'udienza in Sala Clementina Papa Francesco sottolinea i motivi che hanno spinto la diocesi di Lodi al pellegrinaggio a Roma e che rappresentano un forte legame con la sua esperienza personale e con ciò che gli sta più a cuore: "Mi piace ricordare per primo - afferma - quello che mi lega a voi con una specie di 'parentela' che chiamerei 'battesimale'. Come sapete, il prete che mi ha battezzato, padre Enrico Pozzoli, e che poi mi ha aiutato a entrare nella Compagnia e mi ha seguito tutta la vita, è figlio della vostra terra, nativo di Senna Lodigiana. (…) Grazie di cuore! Ecco perché dico che siamo un po’ parenti, ma non per via di sangue, no, il filo che ci unisce è ben più forte e sacro perché è quello del Battesimo!.

Francesco ricorda poi che a Sant’Angelo Lodigiano è nata santa Francesca Saverio Cabrini, patrona dei migranti. “Io sono figlio di migranti - afferma. - l’Argentina è diventata patria di tante e tante famiglie di migranti, in gran parte italiani. (…) Il suo carisma è più che mai attuale!". Infine, la volontà di rinascita della gente di Lodi dopo "l'esperienza traumatica della prima fase della pandemia”. Il Papa prosegue: "Oggi, il segno che date è quello di una comunità che vuole ripartire insieme, facendo tesoro dell’esperienza vissuta. (...) Voglio dire un grazie grande – un grazie grande! – ai medici, agli infermieri, ai volontari, ai cappellani, ai sindaci del modo testimoniale come avete vissuto questa dolorosa pandemia". E conclude: "Continuate il vostro cammino fedeli alle radici e aperti al mondo".

26 agosto 2022