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Messa della Notte di Natale

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Nell’omelia della Messa della Notte di Natale, Papa Francesco invita a guardare la mangiatoia dove nasce Gesù, per far rinascere la fiducia nella sua vicinanza, la carità verso gli ultimi e la speranza “in chi l’ha smarrita” facendo “qualcosa di buono”. E denuncia che gli uomini, “affamati di potere e di denaro, consumano pure i loro vicini, i loro fratelli” nelle guerre.

La mangiatoia è un piccolo oggetto, ma il segno “con cui Cristo entra nella scena del mondo”. E che ci dice che a Natale “Dio è vicino, rinasca la fiducia”, Dio è povero, per questo “rinasca la carità” e infine Dio è concreto, e “nel suo nome facciamo rinascere un po’ di speranza in chi l’ha smarrita!”. Una mangiatoia come quella sulla quale è posta la statua di Gesù Bambino svelata dal diacono dopo il canto della Kalenda, prima dell’inizio della celebrazione.

Luca, nel suo Vangelo della natività, lo menziona per ben tre volte, sottolinea il Papa: con Maria, che pone Gesù “in una mangiatoia”; poi gli angeli, che annunciano ai pastori “un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”; quindi i pastori, che trovano “il bambino, adagiato nella mangiatoia”. Intorno, a Betlemme “una situazione simile alla nostra: tutti sono presi e indaffarati per un importante evento da celebrare, il grande censimento, che richiedeva molti preparativi. In tal senso, il clima di allora era simile a quello che ci avvolge oggi a Natale”.

 

24 dicembre 2022