Da Francesco in preghiera per il nuovo Successore di Pietro
Daniele Piccini e Benedetta Capelli – Roma
In fila, sotto il sole di una primavera romana che attende con speranza e trepidazione l’elezione del Papa. Sono i fedeli, i pellegrini che arrivano da tutto il mondo e che nell’affollata Basilica di Santa Maria Maggiore pregano davanti alla tomba di Papa Francesco. Una preghiera che diventa affidamento a chi ha guidato per 12 anni la barca di Pietro; una preghiera perché lo Spirito Santo soffi sui cardinali che sceglieranno il suo successore.
La grazia dello Spirito Santo
L’amore per Bergoglio non conosce confini: dalla Spagna fino dall’Inghilterra, dalla Francia all’India le persone pregano e ringraziano per aver avuto un Papa come Francesco. Il gruppo più numeroso si trova nel piazzale antistante la Basilica, viene dalla diocesi di Ales-Terralba, non lontano da Oristano. Angelo è di Guspini, nella provincia del Sud Sardegna, racconta di vivere questo momento di attesa del nuovo Papa “in preghiera perché è giusto che chiediamo l'intercessione dello Spirito Santo, perché ci porti un Papa all'altezza degli altri Pontefici”. Angelo, fazzoletto rosso al collo, vuole ricordare Francesco: “Lui è ancora nel nostro cuore, sembra che sia ancora vivo, gli insegnamenti che ci ha dato sono stati veramente semplici, però importantissimi. Sono sicuro che il Signore ci darà un Papa che porterà avanti quello che il Signore riterrà più opportuno”.
La forza della preghiera
“La preghiera al primo posto”: spiega Maria Antonietta che viene dalla Sardegna. “Bisogna avere in questi momenti tanta fede e tanta preghiera, la preghiera salva tutto il mondo e soprattutto la preghiera per la pace, pace, pace”. Don Daniele racconta che c’è tanta attesa e speranza per il prossimo Pastore della Chiesa. “E’ un’esperienza bellissima quella che stiamo vivendo sia per il rinnovamento della fede e della misericordia di Dio che possiamo ottenere grazie al Giubileo, sia per il momento particolare della Chiesa universale. Tutti i fedeli - aggiunge - sono uniti da un sentimento comune di preghiera e di invocazione dello Spirito Santo. Dunque vivere il Giubileo a Roma in questi giorni è davvero un’esperienza unica”.
Pellegrini di speranza
Da Santa Maria Maggiore a San Pietro. È il percorso che si promette di fare Marcella, pellegrina della provincia di Cagliari, perchè si augura di vedere la fumata bianca. Don Emanuele ha 33 anni, anche lui viene dalla Sardegna, con un gruppo di 200 pellegrini. “Avevamo già scelto questi giorni, già un anno fa, la Providenza ha voluto che fossimo qui in un momento storico per la Chiesa. Siamo stati già con 100 adolescenti durante il Giubileo. Abbiamo salutato per l'ultima volta Papa Francesco con grande affetto e lode per il suo pontificato e oggi siamo qui, vivendo come pellegrini di speranza, in attesa che la Chiesa, accompagnata dello Spirito Santo, ci doni il successore di Pietro. Questi sono i nostri sentimenti, questi sono i nostri desideri per un Papa che continui ad annunciare il Vangelo e a tenere unita la Chiesa”. Don Emanuele ricorda che “la Chiesa lavora con la preghiera, con il discernimento, con la parola e quindi - afferma - siamo sicuri che i cardinali illuminati dalla preghiera e dallo Spirito Santo faranno la scelta migliore per questo secolo, per questo tempo e per questa Chiesa”.
Come Francesco
Mirella arriva da Busto Arsizio, in provincia di Varese, è insieme al marito ed è capitata a Roma al momento della morte di Papa Francesco. “Il passaggio davanti la sua tomba – raccontano – è stato forte, abbiamo pregato e sperato che lui, già in vita, abbia indicato un successore che portasse avanti le sue idee”. Tra i pellegrini in fila c’è anche chi, venendo dall’Inghilterra, ha approfittato per accendere una candela pur non essendo cattolico. E c’è anche chi è a Roma per seguire gli Internazionali di tennis ed è venuto per Sinner, il numero uno del mondo. A Santa Maria Maggiore però Paolo di Albenga esprime il desiderio di avere un Papa come Francesco.
Con lo sguardo alla rosa bianca posta sulla tomba di “Franciscus”, i pellegrini passano pregando chiedendo allo Spirito di donare ancora un Pontefice che guidi la Chiesa tra i tormenti di questo mondo.
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