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Francesco con un gruppo di malati Francesco con un gruppo di malati  (Vatican Media)

Il Papa: prendiamoci cura degli infermi come il buon samaritano

In due tweet in occasione della Gionata Mondiale del Malato, Francesco chiede di avere attenzione per quanti soffrono prendendo a modello il protagonista della parabola di Gesù e di imitare lo stile di Dio che è vicinanza, compassione e tenerezza

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Nell’odierna Giornata Mondiale del Malato, giunta alla XXXI edizione, Papa Francesco, in un tweet, invita a volgere lo sguardo verso chi soffre e a seguire l’esempio del buon samaritano. Proprio il buon samaritano - protagonista di una parabola di Gesù - che prestò soccorso ad un uomo derubato e percosso lungo una strada, ignorato dai passanti e persino da un sacerdote, offrendogli aiuto premurosamente e amorevolmente, è indicato da Francesco, nel messaggio per la Giornata del Malato, pubblicato lo scorso 10 gennaio, come modello dello stile cristiano della compassione. “Come il Buon Samaritano, fermiamoci e prendiamoci cura degli infermi e dei sofferenti” scrive il Papa su Twitter, ricordando anche la memoria liturgica della Madonna di Lourdes e invocandone la benedizione su “tutti i malati e chi li cura con amore”.

E riguardo all’atteggiamento da avere nei riguardi di malati e sofferenti, in un secondo tweet, @Pontifex richiama allo stile di Dio “che è vicinanza, compassione e tenerezza”. Si può “imparare a camminare insieme” secondo tale stile, spiega il Papa, “attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia”.

Il messaggio per la Gionata Mondiale del Malato

Francesco ha voluto intitolare il suo messagio per la Giornata di oggi “Abbi cura di lui”, richiamando la raccomandazione rivolta dal samaritano all’albergatore invitato a riservare attenzioni all’uomo ferito. Parole, scrive il Papa, che “Gesù rilancia anche a ognuno di noi” aggiungendo che la persona malmenata, derubata e abbandonata lungo la strada, “rappresenta la condizione in cui sono lasciati troppi nostri fratelli e sorelle nel momento in cui hanno più bisogno di aiuto”. “Ciò che qui importa, però - si legge nel messaggio - è  riconoscere la condizione di solitudine, di abbandono. Si tratta di un’atrocità che può essere superata prima di qualsiasi altra ingiustizia, perché – come racconta la parabola – a eliminarla basta un attimo di attenzione, il movimento interiore della compassione”. 

Muoversi insieme verso i più deboli

Ed è con l’esempio evangelico del buon samaritano che la Chiesa deve misurarsi se davvero vuole essere “un valido ospedale da campo”, esorta Francesco nel messaggio, in cui spiega anche il senso della Giornata Mondiale del Malato: “non invita soltanto alla preghiera e alla prossimità verso i sofferenti; essa, nello stesso tempo, mira a sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile a un nuovo modo di avanzare insieme”.

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11 febbraio 2023, 12:46