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2022.11.09 Udienza Generale 2022.11.09 Udienza Generale

Il grazie della Chiesa ucraina al Papa, “padre” ed esempio di prossimità

Le testimonianze e le emozioni di alcuni religiosi ucraini che oggi al termine dell’udienza generale hanno avuto l’occasione di incontrare il Papa e pregare con lui per il loro popolo martoriato dalla guerra

Paolo Ondarza e Svitlana Dukhovych - Città del Vaticano

Un segno concreto che la Chiesa e il Papa non abbandonano mai chi è nel bisogno e nella sofferenza. Alcuni partecipanti all’Assemblea Internazionale dei Superiori e delle Superiore Maggiori dei religiosi della Chiesa greco-cattolica ucraina in corso a Roma, commentano così l’incontro speciale con Francesco, oggi a margine dell’Udienza Generale.

L’Ave Maria per il popolo martire

“Dopo la catechesi – racconta suor Teodora Shulak, Superiora Generale delle Suore Missionarie del Santissimo Redentore - il Papa si è avvicinato a noi."

Ascolta l'intervista a suor Teodora Shulak

 

"Abbiamo davvero sentito il suo sostegno spirituale. Con lui abbiamo recitato un Ave Maria, per il popolo dell’Ucraina, per i bambini, per la pace. Ci ha detto che il popolo ucraino sta vivendo il martirio. Abbiamo anche pregato per il popolo aggressore”.

Una foto dell'incontro al termine dell'Udienza Generale
Una foto dell'incontro al termine dell'Udienza Generale

Paternità e dialogo

Anche padre Ireneo Mario Mikhalik della Comunità Missionaria Sant’Andrea Apostolo, ha vissuto con grande emozione l’incontro con il Pontefice: “da lui abbiamo ricevuto una grande forza spirituale. Quando ci siamo avvicinati al Papa per la foto, ci ha voluto parlare in modo intimo e spontaneo. Ha preso in mano la nostra bandiera, esprimendo vicinanza alla sofferenza del nostro popolo. Ho sentito davvero la sua paternità: ci ha dato un esempio di come anche noi religiosi, sacerdoti e suore dobbiamo avvicinarci al nostro popolo: in modo paterno e materno, sempre pronti al dialogo come Francesco ci ha insegnato anche durante il suo recente viaggio in Bahrein”.

Ascolta l'intervista a padre Ireneo Mario Mikhalik

“Se anche non possiamo cambiare la situazione drammatica che in Ucraina stiamo vivendo”, prosegue il sacerdote, “possiamo dare la nostra testimonianza di vicinanza e prossimità, senza escludere nessuno”.

Dio con noi, nonostante tutto

La Chiesa in Ucraina sostiene il popolo martoriato dalla guerra in vari modi. “Le nostre case – racconta ancora suor Teodora - ospitano i rifugiati dell’est e del centro del Paese. Abbiamo un monastero a Chernihiv vicino al confine con la Bielorussia, una zona in cui oltre tremila abitazioni sono state distrutte. Noi siamo con questa gente e cerchiamo di venire loro incontro rispondendo alle necessità materiali e spirituali: dal cibo alla speranza. Vogliamo essere un segno che Dio è con noi, nonostante tutto”.

I paramenti liturgici donati al Papa
I paramenti liturgici donati al Papa

Il dono a Francesco

A Francesco questa rappresentanza di religiosi della Chiesa Greco Cattolica ha donato una veste episcopale lavorata a mano dalle suore ucraine: “la casula è stata decorata con l’immagine del Cristo Crocifisso e del Golgota ai cui piedi è rappresentata una mappa dell’Ucraina grondante del sangue dei suoi figli”, riferisce Madre María Hoshivska dell’Istituto delle Serve del Signore e della Vergine di Matará, della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato, secondo la quale essere a Roma è anche “un’opportunità per raccontare fuori dall’Ucraina la verità di ciò che si sta vivendo nel Paese”.

L’Assemblea in corso a Roma

I Superiori e le Superiore Maggiori dei religiosi della Chiesa greco-cattolica ucraina esprimono a tal proposito gratitudine al Papa: “non potendo svolgere a Kiev la nostra riunione”, aggiunge ancora padre Ireneo Mario Mikhalik, “il Papa ci ha dato la possibilità di incontrarci a Roma”. L’Assemblea Internazionale, giunta alla sua seconda edizione, si svolge nella città eterna dal 9 al 12 novembre sul tema “Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato (Gv 13, 34). Koinonia nella vita delle comunità monastiche”.

Il primo incontro si era svolto a Leopoli nel 2017, riunendo più di settanta partecipanti da 12 paesi del mondo. In quella sede si decise che il prossimo evento sarebbe stato organizzato a Roma. Secondo gli organizzatori, alla luce dell’attuale situazione in Ucraina, questa decisione è stata provvidenziale. In un momento in cui la Chiesa Universale riflette sulla sinodalità, il tema della “koinonia” appare quanto mai attuale. Durante l’Assemblea vengono affrontate naturalmente anche le sfide legate alla guerra.

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09 novembre 2022, 16:16