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Il Papa: oggi stiamo vivendo la terza guerra mondiale

Coltivare la pace: l'appello del Papa si estende - nel corso dell'udienza generale - all'Ucraina come all'Iraq, scosso da profondi disordini sociali. Poi la carezza alle popolazioni terremotate dell'Italia centrale perché le istituzioni non cessino di favorire la rinascita

Gabriella Ceraso - Vatican News

Era il 1° settembre 1939 quando la Germania nazista invadeva la Polonia scatenando di fatto il secondo conflitto mondiale che provocherà quasi 70 milioni di vittime. Un'aggressione che ricorda drammaticamente le vittime di oggi e la devastazione che i conflitti generano nel nostro mondo, che di quella lezione sembra non aver fatto tesoro: il Papa parla infatti di una "terza" guerra mondiale, non "a pezzi", come ha più volte detto finora, ma evidentemente globale.

Guerra, dolore e memoria

Le sue parole arrivano durante i saluti ai fedeli di lingua polacca nel corso dell'udienza generale in Aula Paolo VI. Francesco cita infatti le celebrazioni che ogni anno il 1° settembre si svolgono in Polonia a partire dalla prima cittadina colpita dai bombardamenti, Wielun, che hanno segnato - dice - così "dolorosamente la nazione polacca". Poi sollevando lo sguardo, parla a braccio e aggiunge:

Domani ricorderete l'anniversario dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, che ha segnato così dolorosamente la nazione polacca. E oggi stiamo vivendo la Terza. La memoria delle esperienze passate vi spinga a coltivare la pace in voi stessi, nelle famiglie, nella vita sociale e internazionale.

La pace come auspicio da nutrire nell'intimo e poi nella società e a livello globale: pace desiderata e attesa, pace invocata tante volte e che ancora oggi porta il Papa a guardare a quanto accade nel cuore dell'Europa dal 24 febbraio scorso:

Preghiamo in modo speciale per il popolo ucraino.

Zaporizhzhia e il fuoco incrociato

La cronaca anche oggi non risparmia morti e feriti. È il giorno dell'arrivo degli esperti dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica sul sito di Zaporizhzhia col fine di smilitarizzarla, ma i bombardamenti non si fermano. Sul fronte del Kerson sono state sfondate le difese russe mentre Kiev accusa Mosca di colpire i corridoi necessari al passaggio della missione dell'Aiea. Il più grande impianto nucleare d'Europa è infatti nelle mani dell'esercito russo dall'inizio di marzo e da diverse settimane è bersagliato dai bombardamenti. Il presidente ucraino Zelensky - che ieri pomeriggio ha incontrato la delegazione dell'agenzia Onu - nel suo videomessaggio alla nazione si è augurato che la missione si svolga in sicurezza nonostante le intimidazioni russe. A Kharkiv, nella notte, è stato bombardato un palazzo residenziale, non ci sono vittime. Sulle ricadute economiche, nuovo stop da stamani e per tre giorni alle forniture di gas all'Ue dalla Russia. Per lavori di manutenzioni al Nord Stream, dice Gazprom. Mosca dà la colpa a problemi derivanti dalle sanzioni occidentali.

L'appello del Papa per l'Iraq

Sia pace in Iraq 

Nel contesto di una terza guerra mondiale, un altro fronte si apre all'attenzione dei fedeli grazie alle parole del Papa. Nel corso dei saluti ai pellegrini di lingua italiana Francesco esprime tutta la sua preoccupazione per i "violenti avvenimenti" verificatisi a Baghdad negli ultimi giorni: invoca la pace e ricorda il suo viaggio del 2021 tra gente desiderosa di "normalità":

Domandiamo a Dio nella preghiera di donare pace alla popolazione irachena. L’anno scorso ho avuto la gioia di visitarla e ho sentito da vicino il grande desiderio di normalità e di convivenza pacifica tra le diverse comunità religiose che la compongono. Dialogo e fraternità sono la via maestra per affrontare l’attuale difficoltà e arrivare a questa méta.

Le difficoltà sono economiche e sociali: il Paese è allo stallo politico e in questi giorni l'assalto alle istituzioni è stata la manifestazione del disagio generale, legato alla comunicazione delle dimissioni del leader sciita, il religioso Moqtada al-Sadr. Una trentina i morti e centinaia i feriti. 

Il terremoto: le istituzioni intervengano

Infine, il pensiero di Francesco è andato ai cittadini di Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto presenti in Aula Paolo VI. Il 24 agosto del 2016 un violento terremoto colpiva il Centro Italia radendo al suolo quei centri e quei borghi. Solo ad Amatrice ci furono 237 vittime delle 299 totali. "Nel ricordare nella preghiera i morti, rinnovo - ha detto il Papa - sentita vicinanza ai familiari". Quindi l'auspicio che continui l'aiuto istituzionale e delle  "persone di buona volontà" affichè si vada verso la "rinascita" .

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31 agosto 2022, 10:15

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