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Il Jornal de Angola che titola sulla morte dell'ex-presidente del Paese Il Jornal de Angola che titola sulla morte dell'ex-presidente del Paese 

Il cordoglio del Papa per la morte dell'ex-presidente angolano

Francesco ricorda, in un telegramma a firma del cardinale Pietro Parolin, José Eduardo dos Santos, "l'illustre statista che ha lavorato così duramente per costruire la nazione"

In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, indirizzato al presidente della Repubblica d'Angola João Manuel Gonçalves Lourenço, il Papa esprime cordoglio per la morte dell'ex-presidente José Eduardo dos Santos, a guida del Paese dal 1979 al 2017.

Il Santo Padre assicura la sua "cordiale vicinanza" alla famiglia, alle autorità e al popolo. Ricorda lo statista come persona "che ha lavorato così duramente per costruire la nazione". Nel testo si legge, inoltre che Francesco: 

Invoca da Dio onnipotente la pace eterna per la sua anima e abbondanti doni di consolazione per quanti ne piangono la scomparsa e prega chiedendo a Dio "instancabile coraggio per tutti coloro che lavorano per l'unità e il progresso della nazione.

L'ingegnere che diventò presidente

Figlio di un muratore, crebbe nel quartiere povero di Sambizanga a Luanda. Entrò giovanissimo nel MPLA; costretto all'esilio dalla repressione governativa, continuò a collaborare con l'MPLA diventandone presto il vicepresidente. Nel 1962 venne trasferito nel Congo francese e poi fu mandato a completare la sua formazione nell'URSS laureandosi in ingegneria a Baku. Nel 1970 tornò in Angola dove ebbe un ruolo significativo nella lotta armata per l'indipendenza del Paese assieme allo storico leader nazionalista Agostinho Neto. Dopo la proclamazione della indipendenza dell'Angola (nel 1975) diventò ministro degli Esteri nel governo di Neto.

José Eduardo dos Santos svolse un ruolo chiave per il riconoscimento diplomatico del nuovo governo nel 1975-76. Nel 1977 venne rieletto nel Comitato Centrale dell'MPLA e un anno dopo rivestì il ruolo di ministro della Pianificazione. Alla morte di Agostinho Neto il 10 settembre 1979, gli succedette ed entrò in carica come presidente dell'Angola dieci giorni dopo. Con la cessazione della guerra fredda e dopo il crollo dell'Unione Sovietica, Dos Santos aveva nel frattempo ribaltato completamente la propria politica. Se in politica interna rimodernò le istituzioni, depurandole dal passato marxismo, in politica estera instaurò una solida alleanza con gli Stati Uniti. 

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10 luglio 2022, 12:45