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Il Papa alle consacrate: avanti nella missione, lottate quando vi trattano ingiustamente

Francesco dedica il videomessaggio di preghiera per il mese di febbraio a religiose e laiche consacrate. Il grazie per la “grande” opera di bene compiuta nel mondo: “Continuate a operare con poveri, emarginati e chi è schiavizzato dai trafficanti”. Poi l’incoraggiamento a non permettere che il loro servizio sia ridotto a "servitù", anche da parte di "uomini di Chiesa"

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Anzitutto c’è il grazie per l'opera di bene compiuta in ogni angolo del mondo come catechiste, teologhe, accompagnatrici spirituali. Poi, nel videomessaggio con le intenzioni di preghiera per il mese di febbraio a loro dedicato, Papa Francesco incoraggia religiose e laiche consacrate a proseguire la loro missione in mezzo a poveri, emarginati, vittime di nuove schiavitù. E non fa mancare un monito perché esse non permettano che il loro “servizio” grande sia ridotto a “servitù”, a volte da parte degli stessi "uomini di Chiesa”.

“Questo mese pregheremo in modo speciale per le donne religiose e le donne consacrate. Che cosa sarebbe la Chiesa senza le religiose e le laiche consacrate? Non si può capire la Chiesa senza di loro”

Nuove sfide 

Alla vigilia della Giornata mondiale della Vita consacrata, il Pontefice nel filmato diffuso dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa, tradotto in 23 lingue e con una copertura stampa in 114 Paesi, esorta a pregare per le consacrate “affinché continuino a trovare nuove risposte di fronte alle sfide del nostro tempo”.

Rivolgendosi a loro stesse, raccomanda invece di “discernere” e “scegliere” ciò che è bene per la loro missione “di fronte alle sfide del mondo che stiamo vivendo”.

Le esorto a continuare a lavorare e a operare con i poveri, con gli emarginati, con tutti coloro che sono schiavizzati dai trafficanti; in particolare, chiedo loro di concentrarsi su questo. 

Un fotogramma del videomessaggio di preghiera del Papa di febbraio
Un fotogramma del videomessaggio di preghiera del Papa di febbraio

Lottare contro le ingiustizie 

Da qui il ringraziamento per il “coraggio” dimostrato e l’incitamento a “mostrare la bellezza dell'amore e della compassione di Dio” nei vari incarichi svolti. Incarichi che sono sempre un “servizio” - un “grande” servizio - nella Chiesa, di cui non bisogna approfittarne.

Le invito a lottare quando, in alcuni casi, vengono trattate ingiustamente, anche all'interno della Chiesa, quando il loro servizio, che è tanto grande, viene ridotto a servitù. E a volte da uomini di Chiesa.

Parole che richiamano la problematica, purtroppo radicata e diffusa, degli abusi di potere e di coscienza di cui numerose suore denunciano di essere state o essere ancora vittime, insieme alla grave situazione in cui versano religiose che, attive nei conventi di appartenenza o impiegate presso istituzioni o abitazioni private, talvolta anche di prelati, presentano sintomi di stress o burnout.

Non scoraggiarsi

A tutte costoro va l’incoraggiamento del Vescovo di Roma:

Non si scoraggino. Continuino a far conoscere la bontà di Dio attraverso le opere apostoliche che compiono. Ma soprattutto attraverso la testimonianza di consacrazione. Grazie per quello che siete, per ciò che fate e per come lo fate”

Volti e storie

Tante e significative le immagini che si alternano con la voce e le immagini del Pontefice e che si susseguono negli oltre due minuti del video, questo mese pubblicato con il sostegno e la collaborazione dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG), organismo che riunisce più di 1900 congregazioni religiose. Dal Giappone a Nairobi, dall’Italia al Myanmar, con il celebre fotogramma di suor Ann Rose Nu Tawng in ginocchio davanti ai militari, il video mostra la varietà dell’opera condotta dalle religiose nei cinque continenti. Scuole, ospedali, parrocchie, case, istituti di ricovero, missioni nelle foreste e nelle baracche, partecipazioni a cortei e manifestazioni, vicinanza ai popoli nativi o a fianco a bambini di strada, presenza nei villaggi dove mancano cibo e medicine, tra i migranti, i disoccupati, le vittime di tratta: loro ci sono sempre e danno coraggio, stringono mani, mostrano sostegno e vicinanza, o anche trasmettono il sapere. Perché non bisogna dimenticare il grande contributo intellettuale e civile che religiose e consacrate offrono nelle università, nei summit internazionali per l’ambiente o nellamediazione per le crisi politiche.

Il Papa saluta una suora
Il Papa saluta una suora

Suor Kafka, presidente Uisg: "Animate dal Papa" 

In base alle statistiche pubblicate dall'agenzia Fides nel 2021, in tutto il mondo ci sono più di 630 mila religiose. Francesco rivendica con forza, quindi, il loro ruolo nella Chiesa. “Ci sentiamo, come religiose, molto animate e sollecitate da Papa Francesco, sia nella nostra vita comunitaria, che nelle sfide a cui andiamo incontro nella missione oggi”, afferma suor Jolanta Kafka, presidente della UISG, commentando il Video del Papa. “Come Uisg sentiamo la responsabilità di rispondere alle parole di Papa Francesco di continuare con coraggio e gioia la nostra missione per testimoniare la bellezza della consacrazione: donarci totalmente per il Regno sull'esempio di Gesù”.

Padre Fornos: "Incalcolabile il valore delle religiose"

Da parte sua padre Frédéric Fornos S.J., direttore Internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, dice: “È incalcolabile il valore che le centinaia di migliaia di religiose e consacrate apportano alla vita e alla missione della Chiesa nel mondo. Mi sono formato con le religiose e ho lavorato con molte di loro, come anche con alcune donne consacrate, in proposte pastorali, educative o sociali per rispondere alle sfide del mondo di oggi”. “Questo mese – aggiunge il gesuita - è una buona occasione per tutti noi per conoscerle meglio nella loro diversità e per scoprire il loro apporto alla missione della Chiesa e alle sfide del nostro tempo”.

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01 febbraio 2022, 16:00