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Copertina del libro LEV "Ho fatto Cristiano il Papa" di Ferruccio Pallavera Copertina del libro LEV "Ho fatto Cristiano il Papa" di Ferruccio Pallavera 

I ricordi del Papa sul sacerdote che lo battezzò

Pubblichiamo alcuni testi inediti di Papa Francesco contenuti nel libro “Ho fatto cristiano il Papa” la biografia di don Enrico Pozzoli, il missionario salesiano che a Buenos Aires nel ’36 battezzò Jorge Mario Bergoglio e ne seguì la vocazione fino al noviziato. Il testo di Ferruccio Pallavera sarà presentato nei prossimi giorni in diverse città italiane, il primo appuntamento sarà ad Asti il 10 novembre presso il Seminario della città

Papa Francesco

A lui [don Enrico Pozzoli] ricorrevano tutti coloro che vivevano un problema particolare, nella certezza che avrebbe fatto di tutto per fornire un aiuto. Ci si rivolgeva a padre Pozzoli anche quando si aveva bisogno di un consiglio.

Padre Pozzoli aveva il senso della realtà. E quando capitava qualcosa di insolito, aveva un particolare modo di esprimersi. Si portava la mano alla sommità della testa e se la grattava con le cinque dita, dicendo “canastos…!” Questo era il suo unico gesto di impazienza. Era un uomo dotato di grande buon senso, che metteva in luce nei tanti consigli che dispensava alla gente. Per questo era molto apprezzato da tutti.

Trascorreva ore e ore in confessionale e nel corso degli anni era diventato il punto di riferimento per tutti i salesiani di Buenos Aires e delle comunità del circondario. Lo stesso faceva con numerosi sacerdoti diocesani. Si recava periodicamente a confessare anche le suore di Maria Ausiliatrice. Era veramente un grande confessore.


[Dopo avere deciso di farsi prete, il primo al quale Jorge Mario Bergoglio comunicò la sua decisione di entrare in seminario fu il papà, nel 1955] Sapevo che lui mi avrebbe compreso più di mia madre. Infatti si dimostrò subito entusiasta. Mia madre non ebbe la medesima reazione. Mi rispose che avrei dovuto riflettere a lungo prima di assumere quella decisione, che sarebbe stato meglio per me ultimare l’università e laurearmi.

[Due anni dopo Bergoglio incappò in un grave problema di salute] Era l’agosto 1957. Iniziai a sentire delle fitte al polmone destro. Il dolore non cessava. La mia salute crollò, mi portarono urgentemente in ospedale, ero debolissimo, al punto che non mi reggevo in piedi, mi caricarono su una barella» [rischierà di morire a causa di un’infezione polmonare, gli asporteranno la parte superiore del polmone destro].

[Quando Bergoglio comunicò a Pozzoli, salesiano, che era intenzionato a farsi gesuita], Padre Pozzoli condivise questa mia decisione e non mi propose di entrare nei salesiani anziché nella Compagnia di Gesù. Lui rispettò sempre la mia scelta, non era il tipo di sacerdote che faceva proseliti. Si informò e mi disse che i gesuiti mi avrebbero accolto nel loro seminario nel mese di marzo. Eravamo a novembre. Aggiunse che non era conveniente che io rimanessi a casa per quei quattro mesi. Avevo anche la necessità di riprendermi fisicamente, perché l’operazione che avevo subito era stata molto pesante. Allora si rivolse al suo diretto superiore, l’ispettore salesiano di Buenos Aires, al quale espose la mia situazione.

La biografia del maestro di fede don Enrico Pozzoli, realizzata da Ferruccio Pallavera e pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana sarà presentata il 10 novembre, alle ore 18.00, ad Asti alla presenza del vescovo Marco Prastaro. Il secondo appuntamento si terrà a Roma il 12 novembre presso la Pontificia Università Urbaniana, alle ore 18.30. Saranno presenti il cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli; il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e don Angel Fernandez Artime, rettore maggiore dei salesiani. Il 14 novembre ci si sposterà in Lombardia: la presentazione, alle ore 15.00, sarà alla presenza del cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, nella Chiesa Parrocchiale di Senna Lodigiana.Ultimo appuntamento due giorni dopo a Lodi, in Vescovado, dove alle 20.45 ci saranno il vescovo della città Marizio Malvestiti e il direttore de L’osservatore Romano Andrea Monda.

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07 novembre 2021, 08:00