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L' arrivo della marcia Perugia-Assisi nella piazza inferiore di san Francesco nel 2016 L' arrivo della marcia Perugia-Assisi nella piazza inferiore di san Francesco nel 2016 

Marcia Perugia-Assisi, Francesco: scandalose le enormi spese per le armi

Nel messaggio ai partecipanti alla 60.ma edizione della Marcia per la pace in Umbria, letto dall’ arcivescovo Sorrentino alla fine dell’evento, il Papa denuncia che “mentre nelle Conferenze internazionali si proclama la pace”, gli Stati, con gli stanziamenti militari, distolgono lo sguardo “dai milioni di fratelli e sorelle che mancano del necessario per vivere”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

E’ scandaloso che dopo “le due immani guerre mondiali” e “le tante guerre regionali che hanno distrutto popoli e Paesi”, ancora oggi gli Stati “spendono enormi somme di denaro per gli armamenti”, mentre “nelle Conferenze internazionali si proclama la pace”, distogliendo così lo sguardo “dai milioni di fratelli e sorelle che mancano del necessario per vivere o trascinano un’esistenza indegna dell’uomo”. E’ il cuore del forte messaggio che Papa Francesco ha inviato ai partecipanti alla 60.ma marcia per la pace Perugia-Assisi, e letto al termine dell’evento, nella città di san Francesco, dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, l’arcivescovo Domenico Sorrentino.

Cresce il valore della cura, positivo segno dei tempi

Conclusa la marcia, il cui tema quest’anno è stato “La cura come nuovo nome della pace”, e dopo il saluto del custode del Sacro Convento di Assisi, monsignor Sorrentino ha letto le parole del Papa, datate 4 ottobre, festa del Poverello, dalla loggia che dà sulla piazza inferiore di San Francesco. Il Pontefice si rallegra per la scelta del tema, e spiega che “nel fatto che intorno al valore del prendersi cura, riferito agli altri e all’ambiente, si riscontri oggi un’ampia condivisione, possiamo riconoscere un positivo segno dei tempi”. Una condivisione che la pandemia “ha contribuito a far emergere”. Con il vostro cammino, scrive Francesco ai partecipanti alla marcia, “voi avete affermato che la cultura della cura è una strada, anzi, è la strada maestra che conduce alla pace”, citando il suo ultimo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1 gennaio.

La cura è il contrario dell'indifferenza e dello scarto

“La cura, infatti – aggiunge - è il contrario dell’indifferenza, dello scarto, del violare la dignità dell’altro, cioè di quell’anti-cultura che è alla base della violenza e della guerra”. Visto lo scandalo delle enormi spese degli Stati per gli armamenti, conclude il Papa, “è più che mai necessario camminare sulla via della cura: non una volta all’anno, ma ogni giorno, nel concreto della vita quotidiana”, con l’aiuto di Dio che è padre di tutti e di tutti si prende cura, “perché impariamo a vivere insieme da fratelli e sorelle”. 

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10 ottobre 2021, 14:47