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 La comunità di Apeitolim (Moroto) La comunità di Apeitolim (Moroto)

Il dono di Francesco. Un pozzo per i bambini ugandesi di Moroto

Grazie alla donazione del Papa verrà avviato lo scavo per il raggiungimento della falda acquifera. L'entusiasmo del missionario comboniano padre Marco Canovi e della comunità di Apeitolim

Davide Dionisi - Città del Vaticano

Cinquemila euro per la realizzazione di un pozzo ad Apeitolim, nella diocesi di Moroto, in Uganda. La donazione di Papa Francesco ha colto tutti di sorpresa e il destinatario della donazione, Padre Marco Canovi, missionario comboniano da cinquanta anni a Karamoja, nel nord-est del Paese, ha espresso, a nome di tutta la comunità, il suo “grande grazie” al Pontefice per il suo costante pensiero per i poveri e per l'Africa.

Le mascherine dei detenuti di Reggio Emilia

Per Apeitolim, area semidesertica abitata principalmente dall'etnia karamojong, dedita alla pastorizia, si erano già mobilitati i detenuti del carcere di Reggio Emilia, che, nella fase più acuta della pandemia, grazie alla volontaria Anna Protopapa dell’associazione Gens Nova, avevano confezionato mascherine per i bimbi della missione. Contestualmente era partita una raccolta fondi all'indomani dell'appello lanciato dallo stesso Padre Marco, volta alla costruzione di un pozzo nel suo villaggio. Raccolta che ha visto protagonisti lo stesso Presidente Nazionale di Gens Nova, Antonio Maria La Scala, don Angelo Guidetti, parroco di Campagnola Emilia, e i fedeli della comunità del comune reggiano. Le restrizioni, infatti, avevano aumentato il tasso di povertà e in quell’area si era registrato un incremento di casi di colera, anche perché “per sopravvivere qui ci si mette in bocca di tutto. Questa è una popolazione nomade che ha perso tutto il bestiame e, per tirare avanti, ha dovuto optare per l’agricoltura. Ma non è facile”. Era stato il grido di allarme del sacerdote.

Ascolta l'intervista con Padre Marco Canovi

Seconda ondata pandemica

L’arrivo delle mascherine dei detenuti era stato salutato da Padre Marco come “una testimonianza che incoraggia e dà speranza", perché, secondo il comboniano, l’egoismo che caratterizza troppo spesso le nostre esistenze era stato superato da un "gesto di tenerezza che commuove chi ne viene a conoscenza”. L'Uganda attraversa attualmente una seconda ondata pandemica, che, secondo gli esperti, potrebbe raggiungere il picco tra la fine di luglio e l'inizio di agosto. Il ministero della Salute ugandese conferma finora 83.636 casi e 1.939 decessi. Il Paese africano sta facendo fronte alla seconda ondata pandemica, che ha spinto il Presidente Yoweri Kaguta Museveni a imporre nuove misure di confinamento all'inizio del mese, tanto da chiudere il Parlamento fino all’11 luglio dopo che i funzionari hanno registrato oltre cento contagi tra il personale. Ad oggi, meno del 2 per cento degli ugandesi ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid.

Grazie al Papa acqua per i 35mila residenti

“La costruzione del pozzo consentirà l’approvvigionamento idrico in loco e porrà fine alle lunghe traversate delle donne e dei piccoli di Amaler, Kalowakaner e Apeduru”, spiega Padre Marco. La prima fonte disponibile, infatti, dista ben cinque chilometri dall’insediamento e ogni giorno ci si sposta a piedi per rifornire i 35mila residenti.

Gesto paterno

“Ho inizialmente condiviso la notizia con gli intimi di casa e al mattino seguente, all’inizio della Santa Messa, ho informato i fedeli della grande delicatezza del Papa nei nostri confronti. Si tratta di un gesto paterno, che è una benedizione ed un aiuto che verrà percepito ogni volta che da quel pozzo la gente attingerà acqua. C’è stato un grido di gioia, a cui ha fatto seguito una preghiera fervente durante l’Eucarestia”.

Riconoscenza affettuosa e preghiera costante

All’indomani della notizia del ricovero del Papa, aggiunge il comboniano, abbiamo convocato più volte l’assemblea per pregare insieme: “Vogliamo testimoniare la nostra riconoscenza affettuosa, che diventa una preghiera intensa per questo padre che abbiamo davanti a Dio”, prosegue. “Un padre che pensa a noi, che ci aiuta, ci dà speranza e ci incoraggia a non avere paura e a non sentirci soli”.

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La comunità di Apeitolim (Moroto)
08 luglio 2021, 11:32