Il Papa: Gesù Buon Pastore ama tutti, anche chi frequenta poco le nostre comunità

Prima della preghiera del Regina Caeli, Francesco commenta il Vangelo della domenica detta del Buon Pastore e sottolinea che Gesù difende, conosce e ama tutte le sue pecore, anche chi frequenta poco o mai le chiese. "Ma non per questo non sono figli di Dio, che il Padre affida a Cristo"

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Gesù, pastore vero, ci difende, come sue pecore, “con la luce della sua parola e la forza della sua presenza”, ci conosce “uno ad uno” ed è “sempre pronto a prendersi cura di noi”, per sanare “le piaghe dei nostri errori” con la sua misericordia. Infine ci ama, ma ama tutti, anche chi non frequenta mai “le nostre comunità”. Così Papa Francesco, prima della recita del Regina Caeli, dalla finestra del suo studio nel Palazzo apostolico, parla di Gesù nella domenica detta del Buon Pastore, la quarta di Pasqua. Un vero pastore, che “difende, conosce e ama le sue pecore”.

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Gesù ci difende con la sua Parola e i Sacramenti

Al mercenario invece, ricorda commentando le parole di Cristo nel Vangelo di Giovanni, “non importano le pecore, perché non sono sue. Fa questo mestiere solo per la paga, e non si preoccupa di difenderle: quando arriva il lupo fugge e le abbandona”.

Gesù, invece, pastore vero, ci difende sempre e ci salva in tante situazioni difficili, pericolose, mediante la luce della sua parola e la forza della sua presenza, che noi sperimentiamo sempre e se vogliamo ascoltare, tutti i giorni.

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Gesù ci conosce e sana i nostri errori con la sua misericordia

Il secondo aspetto, sottolineato dal Papa è che Gesù “conosce le sue pecore e le pecore conoscono Lui”. Come è bello e consolante, commenta “sapere che Gesù ci conosce ad uno ad uno, che non siamo degli anonimi per Lui, che il nostro nome gli è noto!”. Per Lui, chiarisce Francesco, non siamo “massa”, “moltitudine”, ma “persone uniche, ciascuno con la propria storia, ciascuno con il proprio valore, sia in quanto creatura sia in quanto redento da Cristo”.

Ognuno di noi può dire: Gesù mi conosce! Ognuno. È vero, è così: Lui ci conosce come nessun altro. Solo Lui sa che cosa c’è nel nostro cuore, le intenzioni, i sentimenti più nascosti. Gesù conosce i nostri pregi e i nostri difetti, ed è sempre pronto a prendersi cura di noi, per sanare le piaghe dei nostri errori con l’abbondanza della sua misericordia.

Gesù ama ognuno di noi, perché nessuno vada perduto

In Gesù, prosegue il Pontefice, si realizza pienamente “l’immagine del pastore del popolo di Dio delineata dai profeti: si preoccupa delle sue pecore, le raduna, fascia quella ferita, cura quella malata”. Un Buon Pastore che “soprattutto ama le sue pecore. Per questo dà la vita per loro”. L’amore per ognuno di noi, “lo porta a morire sulla croce, perché questa è la volontà del Padre, che nessuno vada perduto”.

Gesù vuole che tutti possano ricevere l’amore del Padre

Ma, sottolinea Papa Francesco, “l’amore di Cristo non è selettivo, abbraccia tutti”. E Gesù stesso lo ricorda nel Vangelo di oggi: «E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore». Parole che “attestano la sua ansia universale: Gesù vuole che tutti possano ricevere l’amore del Padre e incontrare Dio”. Per questo la Chiesa, chiamata a portare avanti “questa missione di Cristo”, non può guardare solo “a quanti frequentano le nostre comunità”, perché “ci sono, la maggioranza, tanta gente che lo fa solo in casi particolari o mai”. 

Ma non per questo non sono figli di Dio, che il Padre affida tutti a Gesù Buon Pastore e per tutti ha dato la vita. 

La preghiera finale del Papa a Maria, è che “ci aiuti ad accogliere e seguire noi per primi il Buon Pastore, per cooperare con gioia alla sua missione”. 

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Immagini del Regina Caeli in Piazza San Pietro
25 aprile 2021, 12:10

Cos’è il Regina Coeli ?

L’antifona Regina Coeli (o Regina Caeli) è una delle quattro antifone mariane (le altre sono l’Alma Redemptoris Mater,  l’Ave Regina Coelorum e il Salve Regina).

Fu Papa Benedetto XIV, nel 1742, a prescrivere che venisse recitata al posto dell’Angelus e stando in piedi, come segno di vittoria sulla morte, durante il Tempo Pasquale, cioè dalla domenica di Pasqua fino al giorno di Pentecoste.

Viene recitata, come l’Angelus, tre volte al giorno: all’alba, a mezzogiorno e al tramonto, per consacrare la giornata a Dio e a Maria.

Questa antica antifona risalirebbe, secondo una pia tradizione,  al VI o al X secolo, mentre la sua diffusione è documentata dalla prima metà del XIII secolo, quando viene inserita nel Breviario francescano. È composta da quattro brevi versi ciascuno dei quali si conclude con l’Alleluia, ed è la preghiera che i fedeli rivolgono a Maria, Regina del Cielo, per gioire con lei della resurrezione di Cristo.

Papa Francesco, il 6 aprile 2015, proprio durante la recita del Regina Coeli nel giorno successivo alla Pasqua, ha consigliato quale deve essere la disposizione del cuore quando si recita questa preghiera:  

“… ci rivolgiamo a Maria invitandola a rallegrarsi, perché Colui che ha portato in grembo è risorto come aveva promesso, e ci affidiamo alla sua intercessione. In realtà, la nostra gioia è un riflesso della gioia di Maria, perché è Lei che ha custodito e custodisce con fede gli eventi di Gesù. Recitiamo dunque questa preghiera con la commozione dei figli che sono felici perché la loro Madre è felice”.

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