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Francesco: cogliere l’oggi per dire “no” al male e “sì” a Dio

All’Angelus nella Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, il Papa ricorda che quello che ci apre la porta del paradiso è la grazia di Dio, ricevuta da noi con fedeltà

Debora Donnini – Città del Vaticano

La strada per diventare “santi e immacolati” è quella di “iniziare un cammino di conversione chiedendo prima di tutto perdono a Dio nel Sacramento della Riconciliazione e poi riparare il male fatto agli altri” e “sempre aperti alla grazia”, guardando in faccia la propria realtà e confessando che non abbiamo amato Dio e il prossimo come dovevamo.  A ricordarlo è il Papa, stamani, all’Angelus, nella Solennità della Immacolata Concezione della Vergine Maria. Parole che arrivano dopo una intensa mattinata di preghiera segnata anche dalla tradizionale sosta davanti all’immagine mariana in Piazza di Spagna, che è stata spostata dal pomeriggio per evitare assembramenti, come ha ricordato anche nel dopo Angelus. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Tutta la sua riflessione è centrata su Maria, discepola e madre di Gesù, che “per tutto il corso della sua vita terrena, è stata libera da qualunque macchia di peccato, è stata la ‘piena di grazia’”, rimarca e richiamandosi anche all’inno che apre la Lettera agli Efesini di San Paolo, sottolinea che la meta alla quale siamo chiamati è anche per noi dono di Dio, il quale “ci ha predestinati, in Cristo, ad essere un giorno totalmente liberi dal peccato".

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Non possiamo ingannare Dio, Lui conosce il nostro cuore

“Quello che per Maria è stato all’inizio, per noi sarà alla fine, dopo essere passati attraverso il ‘bagno’ purificatore della grazia”, prosegue Francesco aggiungendo a braccio che “quello che ci apre la porta del paradiso è la grazia di Dio, ricevuta da noi con fedeltà”.  Quindi ricorda che anche i più innocenti, sono stati segnati dal peccato originale e “hanno lottato con tutte le forze contro le sue conseguenze”, passando attraverso la “porta stretta”. E il primo di cui c’è certezza che sia entrato in paradiso è il Buon ladrone, “un poco di buono”, nota Francesco:

La grazia di Dio è offerta a tutti; e molti che su questa terra sono ultimi, in cielo saranno i primi. Attenzione però. Non vale fare i furbi: rimandare continuamente un serio esame della propria vita, approfittando della pazienza del Signore. Lui è paziente, Lui ci aspetta, Lui sempre è per darci la grazia. Ma noi possiamo ingannare gli uomini, ma Dio no, Lui conosce il nostro cuore meglio di noi stessi. Approfittiamo del momento presente! Questo sì è il senso cristiano del profittare del giorno. Non godere la vita nell’attimo che fugge, no, questo è il senso mondano. Ma cogliere l’oggi per dire “no” al male e “sì” a Dio; aprirsi alla sua Grazia; smetterla finalmente di ripiegarsi su sé stessi trascinandosi nell’ipocrisia.

Il Signore bussa alla nostra porta, bussa al nostro cuore per entrare con noi in amicizia, in comunione; per darci la salvezza, ricorda poi esortando a affidarsi a Maria la cui bellezza incontaminata, conclude il Papa, è “inimitabile ma nello stesso tempo ci attira”.

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08 dicembre 2020, 12:20