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La Gmg del 2000 e il richiamo di Giovanni Paolo II

Venti anni fa il forte invito a non rassegnarsi rivolto da San Giovanni Paolo II, giovane fra i giovani, alla folla di quella indimenticabile Veglia della Gmg di Roma. Il ricordo di quei giorni nell’intervista a Gigi De Palo oggi presidente del Forum delle Associazioni Familiari

Debora Donnini – Città del Vaticano

Restano impresse nella memoria di tanti le immagini della distesa di Tor Vergata gremita da oltre due milioni di persone, soprattutto giovani, e della figura di Giovanni Paolo II che nonostante l’età e la fatica partecipa alla Veglia e, il giorno dopo, alla Messa. E’ felice dell’entusiasmo dei giovani, della loro travolgente allegria, li osserva e muove le mani al ritmo della musica e del canto di “Jesus Christ you are my life”. Anziano eppure, dentro, con la forza dei giovani. Serio perché conosce la potenza e la portata del messaggio che testimonia e i tanti drammi che attraversano l’esistenza dell’uomo, e insieme sorridente e soprattutto pieno di speranza. Le sue parole profetiche di quella notte non sono andate smarrite. E rivedere quelle immagini non può che far ancora scorrere lacrime di commozione in chi vi prese parte.

Difenderete la vita e la pace

Era il Duemila. Venti anni fa, in un panorama mondiale molto diverso. Chi allora era giovane, oggi è genitore, sacerdote, consacrata o consacrato. Alla Veglia quel sabato 19 agosto il Papa disse che quel “chiasso” Roma non lo avrebbe dimenticato e certamente non lo hanno dimenticato i ragazzi delle Gmg, spesso chiamati “papaboy”. Li chiamò le “sentinelle del mattino”, affidando loro una missione concreta:

Le parole del Papa:

Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti.

Veglia a Tor Vergata
Veglia a Tor Vergata

De Palo: non rassegnarsi nel Terzo Millennio

Fra le migliaia di giovani presenti, Gigi De Palo, oggi presidente del Forum delle famiglie, marito e padre di cinque figli, che partecipò anche all’organizzazione della Gmg, ricorda con partecipazione come le parole del Papa quella sera incisero la sua vita.  “Era un po' un testamento spirituale - dice De Palo - era un invito a non rassegnarsi nei confronti del Terzo Millennio”. Un discorso “tutto orientato al futuro”, in cui centrale fu il richiamo appunto a non rassegnarsi. E a non rassegnarsi è stata una generazione fatta oggi di tanti divenuti mamme e papà nonostante le difficoltà: “se mi sono sposato e ho avuto dei figli, lo devo non poco a quella notte”, sottolinea ancora il presidente del Forum. Parole, quelle del Papa, che “non possiamo lasciarci scappare, che non possono essere archiviate come passato”, rimarca.

Karol Wojtyla, una vita con i giovani

 

La sua grande fiducia nei giovani

Proprio l’uso del verbo al futuro esprimeva, tra l’altro, la grande fiducia nei giovani di Papa Wojtyla, sotto il cui Pontificato nacquero le Giornate Mondali della Gioventù. Un tema centrale, questo della fiducia, che spesso oggi sembra mancare verso i giovani. Aver dato loro fiducia ha invece portato frutto: “ho sentito una persona che mi dava fiducia e sentivo di ripagare questa fiducia. E questo rapporto di fiducia non finisce qui, anzi”, evidenzia ancora De Palo.

Ascolta l'intervista a De Palo:

E' Gesù che cercate quando sognate la felicità

In quella memorabile Veglia il Papa incoraggiò i giovani, ricordando loro che era ancora possibile credere, nonostante le difficoltà, anche negli Anni Duemila che allora si aprivano. Era possibile credere con l’aiuto della grazia, dicendo il proprio “sì” a Gesù:

In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. E' Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna.

San Giovanni Paolo II a Tor vergata nel 2000
San Giovanni Paolo II a Tor vergata nel 2000

Metterete fuoco in tutto il mondo

Come per ogni Gmg, i ragazzi passarono la notte sulla spianata arrangiandosi con sacchi a pelo e stuoini. Il giorno dopo, il 20 agosto, alla Messa, la chiamata del Papa si rivolse direttamente all’annuncio del Vangelo richiamandosi a quella giovane donna coraggiosa, patrona d’Italia e d’Europa:

Sono certo che anche voi, cari amici, sarete all'altezza di quanti vi hanno preceduto. Voi porterete l'annuncio di Cristo nel nuovo millennio. Tornando a casa, non disperdetevi. Confermate ed approfondite la vostra adesione alla comunità cristiana a cui appartenete. Da Roma, dalla Città di Pietro e di Paolo, il Papa vi accompagna con affetto e, parafrasando un'espressione di Santa Caterina da Siena, vi dice: "Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!".

Parole che non sono rimaste senza eco e che in questi 20 anni hanno continuato e continuano a portare frutto.

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20 agosto 2020, 09:00