Papa Francesco e la Madonna di Aparecida, Brasile 2013 Papa Francesco e la Madonna di Aparecida, Brasile 2013

Il Papa: prego per il Brasile colpito dalla pandemia

Ieri in una telefonata all'arcivescovo di Aparecida, monsignor Orlando Brandes, il Papa ha assicurato la sua preghiera, raccomandando tutti i brasiliani di guardare alla Madonna di Aparecida in questo particolare momento di difficoltà a causa del coronavirus

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Affetto, solidarietà, preghiera e amore per la Madonna di Aparecida. E’ quanto ha espresso ieri Papa Francesco in una telefonata a monsignor Orlando Brandes arcivescovo di Aparecida. Un colloquio nel quale il Pontefice ha mostrato vicinanza al popolo brasiliano provato dalla pandemia di coronavirus che, nel Paese, ha già provocato quasi 40mila vittime.

Nelle braccia della Madre di Aparecida

“Dite al popolo brasiliano che non solo prego per tutti voi, ma vi accompagno sempre con il cuore”. Così ha riferito in un’intervista l’arcivescovo Brandes che ha parlato del “grande dono ricevuto” alla vigilia del Corpus Domini. Francesco, assicurando le sue preghiere, ha raccomandato di affidarsi alla Madonna di Aparecida per la quale lui ha una particolare devozione. L’immagine della Vergine, infatti, è presente nei Giardini Vaticani dal settembre 2016 e per questo il Papa la sente vicina. Nella conversazione con monsignor Brandes, ha anche ricordato di essere stato ad Aparecida nel 2007 per la quinta Conferenza generale dell'episcopato latinoamericano e nel 2013 nel corso della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro. “Ricordo - ha detto il Papa nella telefonata - che ho preso in grembo la Madonna, la Madonnina, cioè la Mamma. Vi raccomando tutti di essere tra le braccia della Madre di Aparecida”.

Coraggio e speranza

Francesco, nel colloquio, ha anche ricordato San Giuseppe Anchieta, gesuita canonizzato dal Papa nel 2014, la cui memoria si celebra il 9 giugno. Infine, salutando l’arcivescovo di Aparecida, ha esortato i brasiliani: “coraggio e fede – ha detto – siamo persone di fede”, poi ha raccomandato di benedire il popolo e ha chiesto preghiere per il suo magistero. Dall’inizio della pandemia, Francesco ha chiamato altre volte in Brasile, il 25 aprile la telefonata all'arcivescovo di Manaus, monsignor Leonardo Steiner, e poi il 9 maggio l'arcivescovo di San Paolo, il cardinale Odilo Pedro Scherer, per esprimere la sua solidarietà. “Con queste tre telefonate - ha spiegato monsignor Brandes - il nostro Papa ha fatto battere il suo cuore molto vicino al nostro”, accompagnandoci come “un padre”. 

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11 giugno 2020, 09:32