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Auza: “Grazie Francesco, ti sei ricordato di noi”

A Madrid, principale focolaio della pandemia da Covid-19 in Spagna, l’arcivescovo Bernardito Auza ha consegnato all’Ospedale S. Giovanni di Dio tre respiratori per la terapia intensiva, come dono di Papa Francesco alla struttura

Davide Dionisi e Felipe Herrera - Città del Vaticano

Dalla repentina diffusione della pandemia ha assistito 3000 pazienti, di questi 450 nei reparti e 23 in terapia intensiva, raddoppiando così la normale capacità di ricezione. E’ l’Ospedale San Raffaele di Madrid, fondato nel 1892, e gestito dall'Ordine Religioso di San Giovanni di Dio, al quale Papa Francesco ha inviato tre nuovi respiratori per far fronte in modo più efficace alla crisi di posti letto dovuta al Covid 19.

E’ stato lo stesso Nunzio, monsignor Bernardito Auza, insieme all'arcivescovo di Madrid, cardinale Carlos Osoro, a consegnare i macchinari alla presenza del primo cittadino della capitale, José Luis Martínez-Almeida e del vescovo ausiliare Mons. José Cobo. Durante la cerimonia, monsignor Auza ha espresso la vicinanza e l'affetto del Santo Padre, la sua preoccupazione per le vittime della pandemia e per gli effetti negativi, soprattutto nel settore economico e sociale, che si presenteranno alla ripresa delle attività.  

Ascolta l'intervista monsignor Auza

Al microfono di Vaticannews, monsignor Auza esprime tutta la sua gioia e la sua gratitudine per il dono del Papa. Racconta anche dell'accoglienza avuta in ospedale, una struttura che ha lavorato senza sosta dall'inizio della crisi. Madrid  - spiega - è l'epicentro della pandemia in Spagna e  anche se ora la situazione va migliorando i respiratori non sono mai abbastanza. Al Papa dunque dice: "Grazie di essersi ricordato di noi".

Una struttura trasformata per la cura del Covid -19

A ricevere i respiratori, fr..Amador Fernández, Superiore provinciale della Castiglia dell'Ordine: “E’ un grande aiuto, fondamentale in questo momento. Ci consentirà di continuare a fornire un servizio di qualità alle persone che nelle prossime settimane avranno ancora bisogno della nostra assistenza” ha detto il religioso, sottolineando che: “Lo sforzo di tutto il personale ci ha consentito di essere qui, come presenza della Chiesa”. Fr. Fernández ha inoltre ricordato come il nosocomio abbia subito nelle recenti settimane una profonda trasformazione, impiegando tutte le sue risorse alla cura dei malati di Coronavirus.

“Questi non sono tempi facili e ci sono molte persone che soffrono” ha detto il sindaco di Madrid. “Grazie al lavoro della Chiesa, della diocesi, della Caritas e all'azione comune con l’Amministrazione, stiamo raggiungendo molte famiglie. Cerchiamo così di alleviare il loro dolore”. La cerimonia si è conclusa con un momento di preghiera per le vittime della pandemia e i malati nella Cappella dell'Ospedale. Il virus in Spagna ha provocato 23.190 morti. Si tratta del terzo paese, dopo Stati Uniti e l'Italia, con il più alto numero di vittime. Secondo i dati del ministero della Sanità, nel Paese attualmente si registrano 207.634 casi, mentre le persone guarite sono 98.731. Il picco dei decessi è stato raggiunto il 2 aprile scorso con 950 vittime in 24 ore.

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27 aprile 2020, 13:18