Il Papa: per la Chiesa la tutela della vita non è un'ideologia

All'udienza generale Francesco ribadisce, a 25 anni di distanza, l'appello di San Giovanni Paolo II nella sua Evangelium vitae: "Rispetta, difendi, ama e servi la vita". Ogni vita umana va promossa con coraggio, afferma il Papa, perchè ogni vita ha un valore inestimabile

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Sono passati 25 anni da quando, proprio il 25 marzo, Papa Giovanni Paolo II promulgava l’Enciclica Evangelium vitae sul valore inviolabile della vita umana. Papa Francesco lo ricorda dando inizio alla sua catechesi all’udienza generale di questa mattina pronunciata dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, con l’intenzione di rilanciare “con rinnovata convinzione” l’appello che San Giovanni Paolo II aveva allora rivolto.

Il valore della vita al centro del Vangelo

Il brano del Vangelo appena letto è quello dell’annuncio dell’angelo a Maria e Francesco sottolinea il legame tra l’Annunciazione e il “Vangelo della vita” e afferma che oggi in cui “ci troviamo a rilanciare questo insegnamento nel contesto di una pandemia che minaccia la vita umana e l’economia mondiale”, risulta ancora più impegnativo ciò che si afferma in quel testo e cioè che: “Il Vangelo della vita sta al cuore del messaggio di Gesù” e che è dovere della Chiesa annunciarlo dovunque e in ogni epoca. Quindi prosegue:

Come ogni annuncio evangelico, anche questo va prima di tutto testimoniato. E penso con gratitudine alla testimonianza silenziosa di tante persone che, in diversi modi, si stanno prodigando al servizio dei malati, degli anziani, di chi è solo e più indigente.

Tutti loro, afferma, “mettono in pratica il Vangelo della vita, come Maria” che va ad aiutare la cugina Elisabetta.

La vita è sempre una persona in carne e ossa

Papa Francesco osserva che la vita che dobbiamo difendere “non è un concetto astratto”, ma è sempre una persona in carne ed ossa: 

Un bambino appena concepito, un povero emarginato, un malato solo e scoraggiato o in stato terminale, uno che ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, un migrante rifiutato o ghettizzato… La vita si manifesta in concreto nelle persone .

Nuovi attentati alla dignità della vita 

Dio vuole che ogni essere umano goda della pienezza della vita, prosegue Francesco, per questo  la "Chiesa sente profondamente ogni minaccia alla dignità e alla vita. E aggiunge che "la difesa della vita per la Chiesa non è un’ideologia, è una realtà, una realtà umana" e coinvolge tutti i cristiani, perchè cristiani, ma anche perché esseri umani:

Gli attentati alla dignità e alla vita delle persone continuano purtroppo anche in questa nostra epoca, che è l’epoca dei diritti umani universali; anzi, ci troviamo di fronte a nuove minacce e a nuove schiavitù, e non sempre le legislazioni sono a tutela della vita umana più debole e vulnerabile.

L'impegno per la vita sul piano culturale

Le parole dell’Evangelium vitae sono più che mai attuali, ribadisce Papa Francesco, anche al di là delle emergenze. L’impegno a favore della vita deve essere, dunque, costante e spiega:

Si tratta di agire sul piano culturale ed educativo per trasmettere alle generazioni future l’attitudine alla solidarietà, alla cura, all’accoglienza, ben sapendo che la cultura della vita non è patrimonio esclusivo dei cristiani, ma appartiene a tutti coloro che, adoperandosi per la costruzione di relazioni fraterne, riconoscono il valore proprio di ogni persona, anche quando è fragile e sofferente.

Solo rispettando la vita si trovano sviluppo e pace 

Ogni vita umana, costituisce un valore inestimabile, afferma ancora il Papa, "vale per se stessa" e questo va annunciato sempre con il coraggio della parola e con il coraggio delle azioni. E ribadisce “con rinnovata convinzione” quell’appello rivolto a tutti da San Giovanni Paolo II, 25 anni fa: “Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà, pace e felicità!”

Maria ci aiuti a dire il nostro "sì" a Dio nel concreto

Nei saluti ai fedeli di lingua italiana, al termine della catechesi, il Papa incoraggia tutti alla fiducia nella misericordia di Dio e alla generosità nei riguardi del prossimo, "specialmente in questi tempi di incertezza", quindi conclude:

Oggi, solennità dell’Annunciazione del Signore, affido tutti alla Madre di Gesù e Madre nostra. Ella, che ha detto quel “sì” a Nazaret, vi aiuti ogni giorno a dire il vostro “sì” al Signore, che vi chiama ad accoglierlo e a seguirlo in tutte le situazioni concrete in cui vi trovate a vivere. Che Dio vi benedica.

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25 marzo 2020, 10:15