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Papa Francesco: la donna è colei che fa il mondo bello

In occasione della Giornata internazionale della donna, riproponiamo le parole del Papa sulla figura femminile capace di far rinascere l’umanità, di dare speranza al mondo, di essere solido fondamento della Chiesa

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

In fila per vedere i loro figli e i loro mariti detenuti in carcere. Umiliate da chi le guarda e le giudica, costrette in definizioni che non tengono conto dell’amore che le muove. Francesco, nell’intervista raccolta da Valentina Alazraki per l’emittente messicana Televisa e trasmessa nel maggio dello scorso anno, racconta lo spirito delle donne “fantastiche e lottatrici”. È solo una delle tante sottolineature sul ruolo femminile che il Papa ha offerto fin dall’inizio del suo Pontificato, disegnando la figura della donna sull’esempio di Maria, la Madre che prendeva tutto a cuore e “nel suo cuore sistemava ogni cosa con amore”, affidando tutto a Dio.

Alcuni pronunciamenti di Papa Francesco sulle donne

Le donne, fonti di vita

È nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, primo gennaio 2020, che il Pontefice ricorda come “la rinascita dell’umanità” sia “cominciata dalla donna”. Dalla Vergine è sorta la salvezza “e dunque – dice il Papa nell’omelia – non c’è salvezza senza la donna”. Lei, con la sua carne e il suo grembo, è fonte di vita. Una vita che oggi il mondo maltratta, violenta, umilia ancora una volta in definizioni che non tengono conto dei dolori inferti alle donne, come quello di “sopprimere la vita che portano in grembo”, o dei graffi della loro anima, costretta a vendersi sui cigli delle nostre strade.

Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna. Dal corpo di una donna è arrivata la salvezza per l’umanità: da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità. Quante volte il corpo della donna viene sacrificato sugli altari profani della pubblicità, del guadagno, della pornografia, sfruttato come superficie da usare. Va liberato dal consumismo, va rispettato e onorato; è la carne più nobile del mondo, ha concepito e dato alla luce l’Amore che ci ha salvati! Oggi pure la maternità viene umiliata, perché l’unica crescita che interessa è quella economica. Ci sono madri, che rischiano viaggi impervi per cercare disperatamente di dare al frutto del grembo un futuro migliore e vengono giudicate numeri in esubero da persone che hanno la pancia piena, ma di cose, e il cuore vuoto di amore.

Papa Francesco Solennità Santissima Madre di Dio 01-01-2020

Vedere dentro

È difficile riparare a tanto male, il riscatto – suggerisce il Papa – passa dal prendere a cuore la vita, dal superare l’indifferenza, dal rendere un mondo migliore, trasformandolo in una “casa di pace” dove sia tutelata la dignità della donna.

Solo chi guarda col cuore vede bene, perché sa “vedere dentro”: la persona al di là dei suoi sbagli, il fratello oltre le sue fragilità, la speranza nelle difficoltà; vede Dio in tutto.

Papa Francesco Solennità Santissima Madre di Dio 01-01-2020

La Chiesa, cuore di madre

Da Maria inizia la “rivoluzione della tenerezza” perché Gesù si è specchiato nei suoi occhi appena nato, ha ricevuto le sue carezze e questo deve continuare a fare la Chiesa.

Anch’ella, infatti, come Maria, è donna e madre, la Chiesa è donna e madre, e nella Madonna ritrova i suoi tratti distintivi. Vede lei, immacolata, e si sente chiamata a dire “no” al peccato e alla mondanità. Vede lei, feconda, e si sente chiamata ad annunciare il Signore, a generarlo nelle vite. Vede lei, madre, e si sente chiamata ad accogliere ogni uomo come un figlio.

Papa Francesco Solennità Santissima Madre di Dio 01-01-2020
Papa Francesco e una donna indigena
Papa Francesco e una donna indigena

Andare al di là

Una Chiesa che ha bisogno di capire ancora meglio il ruolo delle donne al suo interno. Nel concludere i lavori del Sinodo dei vescovi per la Regione Panamazzonica sul tema “Nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”, Francesco lo rimarca.

Vorrei solo sottolineare questo: che ancora non ci siamo resi conto di cosa significa la donna nella Chiesa e ci limitiamo solo alla parte funzionale, che è importante, ma deve essere nei consigli... o in tutto ciò che è stato detto. Ma il ruolo della donna nella Chiesa va molto al di là della funzionalità. È su questo che bisogna continuare a lavorare. Molto al di là.

Papa Francesco chiusura Sinodo Amazzonia 16-10-2019
Papa Francesco e alcune giovani
Papa Francesco e alcune giovani

Una Chiesa viva, giovane – si legge nell’Esortazione post-sinodale “Christus vivit”, 25 marzo 2019 – che presta attenzione “alle legittime rivendicazioni delle donne che chiedono maggiore giustizia e uguaglianza”. Il 16 novembre 2019 alla Plenaria del dicastero per i laici, la famiglia e la vita, Francesco ribadisce la necessità di andare oltre nel compimento del ruolo della Chiesa-madre:

Il ruolo della donna nell’organizzazione ecclesiale, nella Chiesa va oltre, e dobbiamo lavorare su questo oltre, perché la donna è l’immagine della Chiesa madre, perché la Chiesa è donna; non è “il” Chiesa, è “la” Chiesa. La Chiesa è madre. È quel principio mariano proprio della donna; una donna nella Chiesa è l’immagine della Chiesa sposa e della Madonna.

Papa Francesco Udienza Dicastero laici, famiglia, vita 16-11-2019

Forti e generose

“La donna sa meglio concretizzare ciò che noi uomini a volte trattiamo come massimi sistemi”. Una qualità che, spiega il Papa alla Confederazione delle Cooperative Italiane il 16 marzo 2019, scaturisce dal vedere meglio “che cos’è l’amore per il volto di ognuno”. Si tratta di “un punto di vista privilegiato” per rendere tutto più umano. Lo fanno, da sempre, le donne che vivono in Amazzonia. “Forti e generose”, si legge nell’Esortazione post-sinodale “Querida Amazonia”, nella quale viene messo in luce il loro contributo nella trasmissione della fede:

Le donne danno il loro contributo alla Chiesa secondo il modo loro proprio e prolungando la forza e la tenerezza di Maria, la Madre. In questo modo non ci limitiamo a una impostazione funzionale, ma entriamo nella struttura intima della Chiesa. Così comprendiamo radicalmente perché senza le donne essa crolla, come sarebbero cadute a pezzi tante comunità dell’Amazzonia se non ci fossero state le donne, a sostenerle, a sorreggerle e a prendersene cura. Ciò mostra quale sia il loro potere caratteristico.

Papa Francesco saluta una mamma e il suo bimbo
Papa Francesco saluta una mamma e il suo bimbo

La donna fa bello il mondo

L’otto marzo dello scorso anno, nell’udienza ad una delegazione dell’American Jewish Committee, Francesco si sofferma sul “contributo insostituibile della donna”, sul suo abbraccio che conforta, sulla carezza che trasforma il mondo.

La donna è colei che fa bello il mondo, che lo custodisce e mantiene in vita. Vi porta la grazia che fa nuove le cose, l’abbraccio che include, il coraggio di donarsi. La pace è donna. Nasce e rinasce dalla tenerezza delle madri. Perciò il sogno della pace si realizza guardando alla donna. Non è un caso che nel racconto della Genesi la donna sia tratta dalla costola dell’uomo mentre questi dorme. La donna, cioè, ha origine vicino al cuore e nel sonno, durante i sogni. Perciò porta nel mondo il sogno dell’amore. Se abbiamo a cuore l’avvenire, se sogniamo un futuro di pace, occorre dare spazio alla donna.

Papa Francesco American Jewish Committee
La camicetta di Rocío
La camicetta di Rocío

Le donne senza un nome

Nei pensieri del Papa ci sono le donne di ogni angolo del mondo, quelle capaci di costruire il futuro scegliendo la via della maternità, seminando speranza, creando nuovi orizzonti. Ci sono le donne che nella Chiesa portano ogni giorno, nel servizio e nel dono, la tenerezza di Maria. Ci sono donne, una in particolare, che non ha mai conosciuto e che porta nel cuore, come ha confessato sul volo di ritorno dalla Thailandia e dal Giappone, a novembre scorso. Di lei, di Rocío, ha una camicia che le ha donato Valentina Alazraki. E Francesco, nell’intervista concessa alla giornalista messicana, decide di pensare a lei per lasciare un messaggio forte al mondo, spesso distratto davanti al dramma della violenza sulle donne. Il Papa conosce il potere sanante delle lacrime, una volta asciugate è più semplice ripartire. E questo le donne lo sanno bene.

Vorrei concludere parlando a Rocío. Questa donna non ha potuto vedere i suoi figli, non li ha visti crescere, e qui c'è la sua maglietta. Vorrei dire a quanti ci stanno seguendo che più che una maglietta è una bandiera: una bandiera della sofferenza di tante donne che danno vita e danno la vita, e che passano senza un nome. Di Rocío conosciamo il nome, anche di Grecia, ma di tante altre no. Passano senza lasciare il nome, ma lasciano il seme. Il sangue di Rocío e di tante donne uccise, usate, vendute, sfruttate, credo che debba essere seme di una presa di coscienza di tutto ciò. Vorrei chiedere a quanti ci stanno vedendo di fare per un momento silenzio nel proprio cuore per pensare a Rocío, per darle un volto, per pensare a donne come lei. E se pregate, pregate, se avete desideri, esprimeteli, e che il Signore vi dia la grazia di piangere. Piangere su tutta questa ingiustizia, su tutto questo mondo selvaggio e crudele, dove la cultura sembra essere solo una questione d’enciclopedia. Vorrei concludere con questo ricordo e con la parola Rocío.

Papa Francesco intervista a Televisa 29-05-2019

 

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07 marzo 2020, 07:44