Papa Francesco tra i lavoratori della compagnia aerea Air Italy durante l'udienza generale Papa Francesco tra i lavoratori della compagnia aerea Air Italy durante l'udienza generale 

Il Papa auspica una soluzione equa per i lavoratori di Air Italy

Appello del Papa ai rappresentanti dei 1500 lavoratori della compagnia aerea italiana messa in liquidazione. A rischio la struttura economica del nord della Sardegna spiega il vescovo Sebastiano Sanguinetti

Michele Raviart – Città del Vaticano

Al termine dell’udienza generale di oggi Papa Francesco ha rivolto un pensiero speciale ai lavoratori di Air Italy, compagnia aerea italiana messa in stato di liquidazione. A rischio il futuro di 1500 dipendenti tra Milano e la Sardegna. “Auspico che la loro situazione lavorativa possa trovare un’equa soluzione nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie”, ha affermato il Pontefice.

Il volano per lo sviluppo della Gallura

Fondata nel 1963 dal principe ismailita Karim Aga Khan con il nome di Alisarda prima e Meridiana poi, l’azienda è stata una delle principali fonti di occupazione nell’area di Olbia e della Gallura. “Per 57 anni è stata il volano dello sviluppo economico della zona”, contribuendo allo sviluppo turistico della Costa Smeralda e dell’intera Sardegna, ha ricordato al microfono di Giordano Contu monsignor Sebastanio Sanguinetti, vescovo di Tempio-Ampurias, oggi in piazza San Pietro con i lavoratori:

Ascolta l'intervista integrale a monsignor Sebastiano Sanguinetti

Un rischio per il sistema economico sardo

Una situazione che in Sardegna riguarda 500 famiglie e “potrebbe determinare il collasso del sistema economico sardo”, ha affermato Rosario Cacciuottolo, assistente di volo di Air Italy e rappresentante sindacale. “Il fatto che sparisca questa società rappresenta davvero una perdita di cui non si conoscono ancora le proporzioni, e questo, come vescovo, mi preoccupa non poco”, ha aggiunto dal canto suo monsignor Sanguinetti, sottolineando come “il viaggio oggi a Roma non risolva i problemi”, ma, come Chiesa “ciò che siamo chiamati a fare è non far sentire gli operai e questa realtà da soli”.

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26 febbraio 2020, 16:26