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Il Papa: non fare compromessi con lo spirito del mondo, la strada di Gesù è servire

L’ansia di essere il più importante e di avere più soldi. Alla Messa a Casa Santa Papa Francesco mette in guardia dalle passioni e da invidia e pettegolezzo. La mondanità, dice, è nemica di Dio perché il Signore esorta all’umiltà

Debora Donnini - Città del Vaticano

Non si può vivere il Vangelo facendo compromessi, altrimenti si finisce con lo spirito del mondo, che punta al dominio degli altri ed è “nemico di Dio”, ma bisogna scegliere la strada del servizio. Stamani alla Messa a Casa Santa Marta Papa Francesco mette in guardia dall’ansia di essere il più importante e di avere più soldi o potere. Dall’ invidia che spinge a distruggere e dal pettegolezzo. Tante guerre e liti vengono proprio dai desideri mondani, evidenzia il Papa.

 

Chi è il più importante nella Chiesa? Il Papa, i vescovi, i monsignori, i cardinali, i parroci delle parrocchie più belle, i presidenti delle associazioni laicali? No! Il più grande nella Chiesa è quello che si fa servitore di tutti, quello che serve tutti, non che ha più titoli. E per far capire questo prese un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo con tenerezza – perché Gesù parlava con tenerezza, ne aveva tanta – disse loro: “Chi accoglie un bambino, accoglie me”, cioè chi accoglie il più umile, il più servitore. Questa è la strada. La strada contro lo spirito del mondo è una sola: l’umiltà. Servire gli altri, scegliere l’ultimo posto.

Non bisogna, quindi, “negoziare con lo spirito del mondo”. Bisogna invece ascoltare questa parola “tanto saggia” e incoraggiante che Gesù dice nel Vangelo: “Se uno vuole essere il primo sia l’ultimo di tutti, sia il servitore di tutti”.

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25 febbraio 2020, 13:30