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Papa Francesco: “Il deserto è il luogo del distacco dal frastuono  ... è assenza di parole per fare spazio a un’altra Parola, la Parola di Dio" Papa Francesco: “Il deserto è il luogo del distacco dal frastuono ... è assenza di parole per fare spazio a un’altra Parola, la Parola di Dio"  La nota

Silenzio di parole vuote e violente per ascoltare la Parola

Il punto sull’attività del Papa e della Santa Sede. Udienza generale dedicata all’inizio della Quaresima. Messa nella Basilica di Santa Sabina. Messaggio per la Campagna di fraternità in Brasile. Venerdì prossimo saranno presentate le task force che assisteranno le Conferenze Episcopali in materia di tutela dei minori

Sergio Centofanti – Città del Vaticano

Il Papa invita a compiere il cammino quaresimale seguendo Gesù che per quaranta giorni si ritirò nel deserto per pregare e digiunare. “Il deserto - ha detto nell’udienza generale - è il luogo del distacco dal frastuono che ci circonda. È assenza di parole per fare spazio a un’altra Parola, la Parola di Dio … Nel deserto si ritrova l’intimità con Dio, l’amore del Signore … E non è facile fare silenzio nel cuore … La Quaresima è il tempo propizio per fare spazio alla Parola di Dio. È il tempo per spegnere la televisione e aprire la Bibbia. È il tempo per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo … È il tempo per rinunciare a parole inutili”. Francesco ricorda che “viviamo in un ambiente inquinato da troppa violenza verbale, da tante parole offensive e nocive, che la rete amplifica. Oggi si insulta come se si dicesse ‘Buona Giornata’. Siamo sommersi di parole vuote, di pubblicità, di messaggi subdoli … Fatichiamo a distinguere la voce del Signore che ci parla, la voce della coscienza, la voce del bene. Gesù, chiamandoci nel deserto, ci invita a prestare ascolto a quel che conta, all’importante, all’essenziale … ci serve parlare con Dio: ci serve pregare”. Ci serve anche digiunare: “Digiunare è saper rinunciare alle cose vane, al superfluo, per andare all’essenziale”. Questo cammino porta alla carità, alle opere di misericordia verso le persone sole e abbandonate. Questo è il cammino quaresimale che conduce alla Pasqua.

Salutando i pellegrini provenienti dall’Iraq, presenti all’udienza generale, Francesco ha detto: “A voi cittadini dell’Iraq dico che vi sono molto vicino. Voi siete un campo di battaglia, voi soffrite una guerra da un lato e dall’altro. Io prego per voi e prego per la pace nel vostro Paese che era in programma io visitassi quest’anno. Prego per voi”.  Quindi, ha espresso nuovamente la sua vicinanza “ai malati del Coronavirus e agli operatori sanitari che li curano, come pure alle autorità civili e a tutti coloro che si stanno impegnando per assistere i pazienti e fermare il contagio”. Il Papa non dimentica i lavoratori in difficoltà e ha rivolto un "pensiero speciale" ai dipendenti della Compagnia Air Italy, auspicando che “la loro situazione lavorativa possa trovare un’equa soluzione nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie”.

Nel pomeriggio il Papa ha aperto i riti quaresimali con la processione e la Messa sull’Aventino. Nell’omelia pronunciata nella Basilica di Santa Sabina, ha ricordato che siamo polvere, “siamo cioè deboli, fragili, mortali”, minuscoli “davanti all’immensità delle galassie e dello spazio”, “polvere nell’universo”, ma “siamo la polvere amata da Dio … polvere preziosa, destinata a vivere per sempre”. Così, nel nostro essere polvere, il Signore ci incoraggia: “Il poco che siamo ha un valore infinito ai suoi occhi. Coraggio, siamo nati per essere amati, siamo nati per essere figli di Dio”. Questo – ha detto Francesco – è un “tempo di grazia, per accogliere lo sguardo d’amore di Dio su di noi e, così guardati, cambiare vita. Siamo al mondo per camminare dalla cenere alla vita”. Il Papa esorta a non cedere alla rassegnazione dicendo che “il mondo va male, la paura dilaga, c’è tanta cattiveria e la società si sta scristianizzando … C’è tanta polvere che sporca l’amore e abbruttisce la vita. Anche nella Chiesa, la casa di Dio, abbiamo lasciato depositare tanta polvere, la polvere della mondanità”. Ma “Dio può trasformare la nostra polvere in gloria”. Come? Lasciandosi riconciliare con Dio. Il verbo è al passivo, nota il Papa, “perché la santità non è attività nostra. Santità è grazia! Perché da soli non siamo capaci di togliere la polvere che ci sporca il cuore. Perché solo Gesù, che conosce e ama il nostro cuore, può guarirlo. La Quaresima è tempo di guarigione”. Il perdono di Dio: “L’abbraccio del Padre nella Confessione ci rinnova dentro, ci pulisce il cuore". E conclude: "Lasciamoci riconciliare per vivere come figli amati, come peccatori perdonati … Lasciamoci rialzare, per camminare verso la meta, la Pasqua”.

Quaresima è un tempo favorevole per la conversione: conversione a Dio e al prossimo. Il Papa ne parla nel Messaggio ai brasiliani per l’inizio della Campagna di Fraternità, che da più di 50 anni la Chiesa organizza nel Paese sudamericano, durante il periodo quaresimale. Per superare “la globalizzazione dell’indifferenza” - afferma Francesco - bisogna essere disposti a imitare il Buon Samaritano, aprendo il cuore per “far risuonare in noi il grido dei nostri fratelli bisognosi”, di fronte alle tante sofferenze che crescono ovunque. La conversione a Dio non è mai separata dal servizio ai fratelli.

Infine, oggi è stato annunciato che venerdì prossimo alle 11.30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si terrà un “Meeting Point” con i giornalisti per presentare le task force che assisteranno le Conferenze Episcopali nella preparazione e nell'aggiornamento delle linee guida in materia di tutela dei minori e le iniziative messe in campo per rafforzare la prevenzione e il contrasto contro gli abusi ad un anno dall’Incontro in Vaticano sulla protezione dei minori nella Chiesa. La Sala Stampa ha elencato, in un comunicato, i passi concreti compiuti quest’anno per la prevenzione e la lotta al fenomeno.

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26 febbraio 2020, 18:00