Il Papa: "La preghiera è la forza che sostiene il nostro impegno” Il Papa: "La preghiera è la forza che sostiene il nostro impegno”  La nota

La preghiera è la forza dell’amore

Il punto sull’attività del Papa e della Santa Sede. Francesco ha incontrato stamane il presidente ucraino e l’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano. Messaggio per il centenario della nascita di Chiara Lubich. Due tweet per la Giornata contro la tratta nella memoria di Santa Bakhita. Il Papa inaugura la community "Super Nuns, per sostenere le suore impegnate a liberare le vittime dei trafficanti di esseri umani. Annunciata la visita pastorale ad Acerra il prossimo 24 maggio, a 5 anni dalla Laudato si’

Sergio Centofanti – Città del Vaticano

“Insieme contro la tratta. Solo insieme possiamo sconfiggere questa piaga e proteggere le vittime. La preghiera è la forza che sostiene il nostro impegno”: è uno dei due tweet del Papa in occasione della Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta, che si celebra ogni 8 febbraio, memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, ex schiava sudanese. Nell’altro tweet Francesco scrive: “Santa Bakhita, patrona delle vittime della tratta, ha affrontato il dolore della schiavitù e ha testimoniato la libertà e la gioia dell’incontro con il Signore. Preghiamo affinché tutti possano vivere questa gioia e spezzare le catene della schiavitù”.

Proprio in questa giornata, Papa Francesco ha incontrato in Vaticano alcuni membri della rete Talitha Kum e della Fondazione Galileo e con un click ha inaugurato la community "Super Nuns" che si propone di raccogliere fondi per le suore impegnate nel salvataggio delle vittime del traffico di esseri umani. Sono circa 2000 le suore impegnate in quest’opera in oltre 70 paesi. Intervistato da Radio Vaticana-Vatican News, il cardinale Michael Czerny, sottosegretario della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ha ricordato che le religiose sono in prima linea per offrire alle vittime della tratta la possibilità di essere libere e di essere riabilitate per ricominciare una vita degna.

“Il carisma dell’unità” è una grazia “per il nostro tempo, che sperimenta un cambiamento di portata epocale e invoca una riforma spirituale e pastorale semplice e radicale, che riporti la Chiesa alla sorgente sempre nuova e attuale del Vangelo di Gesù”: così il Papa in un messaggio al Convegno internazionale promosso a Trento e a Loppiano, in occasione del centenario della nascita della Serva di Dio Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. I carismi - scrive il Papa - sono “regali dello Spirito” che i Vescovi sono chiamati a riconoscere e promuovere. Lo Spirito - ha aggiunto - invita a scegliere come “unica bussola del nostro ministero Gesù crocifisso … facendosi uno con tutti, a partire dagli ultimi, dagli esclusi, dagli scartati, per portare loro la luce, la gioia, la pace. Lo Spirito apre al dialogo della carità e della verità con ogni uomo e ogni donna, di tutte le culture, le tradizioni religiose, le convinzioni ideali, per edificare nell’incontro la civiltà nuova dell'amore".

Stamattina il Papa ha ricevuto il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, che poi ha incontrato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. “I colloqui in Segreteria di Stato - riferisce la Sala Stampa vaticana - sono stati dedicati principalmente alla situazione umanitaria e alla ricerca della pace nel contesto del conflitto che, dal 2014, sta ancora affliggendo l’Ucraina. Al riguardo, si è condiviso l’auspicio che tutte le Parti implicate dimostrino la massima sensibilità nei riguardi delle necessità della popolazione, prima vittima delle violenze, nonché impegno e coerenza nel dialogo. Sono state esaminate anche tematiche attinenti alla cooperazione bilaterale e al contributo della Chiesa cattolica, presente nel Paese in diversi riti”.

Il Papa ha incontrato anche i dirigenti e gli agenti dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano esprimendo la propria gratitudine per il “prezioso lavoro” svolto ogni giorno a contatto con i turisti e i pellegrini che visitano Piazza San Pietro, la Basilica Vaticana e i Musei Vaticani, e in occasione delle sue visite pastorali a Roma e in Italia. Un lavoro - ha detto Francesco nel suo discorso - che, “oltre a competenza e professionalità, manifesta l’amore sincero e il fedele attaccamento alla Sede Apostolica”. Il Papa ha auspicato che questo “impegno quotidiano, talora non esente da rischi, sia sempre animato dalla fiamma della fede, della speranza e della carità. Una fiamma umile, semplice ma genuina”.

Francesco visiterà il prossimo 24 maggio la diocesi di Acerra, in occasione del quinto anniversario della Enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune. L’annuncio è stato dato oggi. “La presenza di Papa Francesco” in queste terre tristemente famose per l’inquinamento ambientale “è un dono" e “un tempo di grazia che il Signore ci fa vivere" - ha affermato ai nostri microfoni il vescovo di Acerra Antonio Di Donna - e "sarà per tutti un segno di conforto e di incoraggiamento". Papa Francesco incontrerà, in particolare, i genitori dei giovani morti di cancro a causa dell'inquinamento.

Di ritorno da una missione nella città colombiana di Cúcuta, al confine con il Venezuela, padre Fabio Baggio, sottosegretario della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, ha condiviso la sua esperienza con Vatican News. Il viaggio si è svolto nell’ambito dell’iniziativa “Caridad en la Frontera” a favore dei migranti venezuelani accolti e sostenuti dalla Chiesa in Colombia: “Il Santo Padre - ha detto padre Baggio - ci ha chiesto di accompagnare le Chiese locali, aiutandole a comprendere la portata di queste sfide e a identificare le risposte più adeguate ed efficaci. E questo è proprio quello che abbiamo fatto a Cúcuta. L’iniziativa ha ricalcato, in parte, la positiva esperienza fatta per la crisi siro-irachena … La Santa Sede, analogamente a quanto era accaduto in quel caso, ha in qualche modo raccolto e messo attorno a un tavolo gli attori cattolici impegnati nell’assistenza caritativa, pastorale e umanitaria verso le persone vulnerabili, con l’obiettivo di manifestare concretamente la sollecitudine del Papa per i più deboli e i più poveri, tra cui naturalmente chi è costretto a emigrare e a lasciare la propria casa”. 

(Aggiornamento ore 18.40)

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

08 febbraio 2020, 16:00