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La preghiera di Francesco davanti alla lapide dedicata ai poveri

Prima della Santa Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Francesco ha incontrato una delegazione del Movimento ATD Quarto Mondo per recitare la preghiera dei fedeli composta dal fondatore padre Joseph Wresinsk

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Una preghiera corale per abbracciare i milioni di bambini, di giovani, di uomini e donne sofferenti che vogliono comunque amare, pregare e lavorare "perchè nasca una terra solidale" e per chiedere a Dio che mandi "operai" per la sua messe. Con questa supplica, che è la preghiera dei fedeli composta dal Servo di Dio, padre Joseph Wresinski (1917 - 1988), fondatore del Movimento ATD Quarto Mondo, Papa Francesco ha voluto precedere la Santa Messa nella Basilica lateranense per la festa della Dedicazione. L'incontro con la delegazione del Movimento è avvenuto presso la lapide dedicata alle vittime della miseria. Così il Papa ha dato ufficialmente inizio alla terza Giornata Mondiale dei Poveri, che culminerà nella celebrazione della Messa di domenica 17 novembre nella Basilica di San Pietro.

In onore delle vittime della miseria

Posta sul Sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano, la lapide è una copia di quella voluta e inaugurata il 17 ottobre del 1987 nel quartiere Trocadero di Parigi da Wresinski e su cui sono incise le parole: “Laddove gli uomini sono condannati a vivere nella miseria, i diritti dell’uomo sono violati. Unirsi per farli rispettare è un dovere sacro”. Per questo francese di origini poverissime, "prete tra il suo popolo", come amava definirsi, il richiamo verso i dimenticati e sofferenti della terra, il "Volto di Gesù Cristo",  diventa dunque la sua più profonda vocazione. 

“Questi uomini, abbrutiti e spossati nel corpo e nello spirito, sanno cose che gli altri rischiano di non comprendere mai, nemmeno di immaginare (padre Wresinski)”

Il 15 ottobre del 2000 

E' nell'anno del Grande Giubileo del 2000, e precisamente il 15 ottobre, che una copia della lapide viene posta sul Sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Oggi, nel mondo, ci sono 30 riproduzioni di questa incisione che urla al cielo e agli uomini il passaggio dei più poveri e invisibili su questa terra: quelli che la storia non ricorderà mai ma su cui la storia è costruita.

“Nessuna stele, nessun monumento è stato innalzato, nessuna targa commemorativa è stata posta... solo la carne degli uomini ne porta la cicatrice. Eppure, in questi luoghi l’umanità ha sofferto come in nessuna altra parte. Abbiamo visto bambini mendicare, ricoperti di vergogna. Abbiamo visto grandi umiliazioni... Chi le saprà? Chi ne sarà testimone? (padre Wresinski)”

Il testo della preghiera dei fedeli

Per i milioni di bambini piegati dai morsi della fame che hanno perso il sorriso ma vogliono ancora amare. Per i milioni di giovani che, senza un motivo per credere o esistere, cercano invano un avvenire in questo mondo insensato.
Noi ti preghiamo, Padre, manda operai per la Tua messe.

Per i milioni di uomini, di donne, di bambini, con cuori che battono ancora forte forte per lottare, il cui spirito si rivolta contro la sorte ingiusta loro imposta, il cui coraggio esige il diritto all'inestimabile dignità.
Noi ti preghiamo, Padre, manda operai per la Tua messe.

Per i milioni di bambini, di donne, di uomini che non vogliono maledire, ma amare e pregare, lavorare ed unissi, perché nasca una terra solidale. Una terra, la nostra terra, dove ogni uomo dia il meglio di sé stesso prima di morire.
Noi ti preghiamo, padre, manda operai per la Tua messe.

Perché tutti quelli che pregano trovino ascolto presso Dio e ricevano da Lui la forza di eliminare la miseria da un'umanità fatta a Sua immagine.
Noi ti preghiamo, Padre, manda operai per la Tua messe.

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09 novembre 2019, 17:06