Appello del Papa per il Burkina Faso: il dialogo interreligioso contro la violenza

Al termine della catechesi all’udienza generale il Papa ha rivolto un accorato appello per il Burkina Faso, colpito la scorsa settimana da un ennesimo atto di violenza

Debora Donnini - Città del Vaticano

“Rivolgo un pensiero speciale al caro Burkina Faso, da qualche tempo provato da violenze ricorrenti, e dove recentemente un attentato è costato la vita a quasi cento persone”. Il riferimento dell’appello del Papa, dopo la catechesi all’udienza generale, è all’attacco ad un convoglio di bus con minatori di una società francese, avvenuto la scorsa settimana. Papa Francesco ha voluto rivolgere il suo pensiero a questo Paese africano, uno dei più poveri  al mondo, dove hanno iniziato a infiltrarsi gruppi estremisti islamici.

Moltiplicare gli sforzi per dialogo e concordia

Nell’affidare al Signore le vittime, i feriti, gli sfollati e quanti soffrono per questo dramma, Papa Francesco rivolge una forte esortazione per incoraggiare la via del dialogo:

Faccio appello perché non manchi la protezione ai più vulnerabili; e incoraggio le Autorità civili e religiose e quanti sono animati da buona volontà a moltiplicare gli sforzi, nello spirito del Documento di Abu Dhabi sulla Fratellanza Umana, per promuovere il dialogo interreligioso e la concordia.

 

Composto da 26 gruppi etnici e 65 lingue locali, il Burkina Faso a maggioranza musulmana, prima era considerato un Paese relativamente stabile. Negli ultimi anni ha, appunto, conosciuto l’infiltrazione del gruppo di Ansar ul Islam, attivo anche in Mali e, più di recente, del Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani, il GSIM legato ad Al Qaeda e considerato il suo braccio armato in tutto il Sahel. Parallelamente c’è stata un’impennata di attentati. Una situazione di instabilità che ha tra l'altro portato finora a quasi mezzo milione gli sfollati interni.

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13 novembre 2019, 10:45