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Francesco a Talitha Kum: siete le avanguardie della Chiesa contro la tratta

Alle partecipanti alla prima Assemblea Generale di Talitha Kum – Rete mondiale della vita consacrata contro la tratta, il Papa esprime riconoscenza e lancia l'appello ad altre congregazioni religiose: aderire a quest’opera missionaria per "raggiungere ogni luogo"

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Mi congratulo per l’importante opera che state realizzando in questo ambito così complesso e così drammatico. Un’opera che unisce la missione e la collaborazione tra gli istituti. Voi avete scelto di stare in prima linea.

Nelle parole di Francesco alle partecipanti alla prima Assemblea Generale di Talitha Kum – Rete mondiale della vita consacrata contro la tratta di esseri umani, la riconoscenza e gratitudine 

del Pontefice per un'opera i cui numeri parlano chiaro. "In soli dieci anni - ricorda il Pontefice -  è arrivata a coordinare 52 reti di religiose presenti in più di 90 Paesi in tutti i continenti". 

Le cifre, dunque, dimostrano un impegno che, a dieci anni dalla fondazione per volontà dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG) in collaborazione con l’Unione Superiori Generali (USG), vede costantemente in prima linea le numerose congregazioni coinvolte nel progetto. "Duemila operatori - sottolinea ancora il Papa - più di quindicimila vittime di tratta assistite e più di duecentomila persone raggiunte con attività di prevenzione e sensibilizzazione".

“E anche lavorare insieme: è un esempio. E’ un esempio per tutta la Chiesa, anche per noi: uomini, preti, vescovi … è un esempio”

Gli obiettivi dell'Assemblea 

Durante l'Assemblea, che terminerà domani 27 settembre, con la presentazione delle linee guida che indirizzeranno il lavoro delle reti nei prossimi anni, le delegate provenienti da tutto il mondo hanno esposto il lavoro che le suore di Talitha Kum stanno facendo nei diversi Paesi.

"Avete deciso di mettere a tema nelle varie sessioni di lavoro due questioni principali", dice Francesco apprezzando il lavoro di progettazione pastorale ma, anche, indicando quanto prodotto dalla Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale :

Da una parte, le grandi differenze che ancora segnano la condizione femminile nel mondo, derivate in prevalenza da fattori socio-culturali. Dall’altra, i limiti del modello di sviluppo neoliberista, che con la sua visione individualistica rischia di deresponsabilizzare lo Stato. Seppure importanti, queste non sono le uniche sfide che ci troviamo ad affrontare. La Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha recentemente pubblicato gli “Orientamenti Pastorali sulla Tratta di Persone”, un documento che esplicita la complessità delle sfide di oggi e offre indicazioni chiare per tutti gli operatori pastorali che vogliano impegnarsi in questo ambito.

“Mai – mai – chiudere la giornata senza pensare allo sguardo di una delle vittime che avete conosciuto: questa sarà una bella preghiera”

L'appello del Papa

Considerando "la portata delle sfide poste della tratta", fenomeno definito dallo stesso Pontefice “una ferita nel corpo dell’umanità contemporanea”, Francesco rinnova il suo incoraggiamento e lancia un appello:

Rivolgo il mio appello anche ad altre congregazioni religiose, sia femminili sia maschili, affinché aderiscano a quest’opera missionaria, mettendo a servizio personale e risorse così da poter raggiungere ogni luogo. Auspico, inoltre, che si moltiplichino le fondazioni e i benefattori che assicurano il loro generoso e disinteressato sostegno alle vostre attività.

Con questo invito, il Papa non dimentica i tanti problemi che numerose congregazioni devono affrontare. Ecco allora, il suo paterno consiglio: 

Io penso anche ai problemi che hanno tante congregazioni religiose, e forse alcune potranno dire, alcune congregazioni, sia femminili sia maschili, potranno dirvi: “Ma, noi abbiamo tanti problemi da risolvere dentro, non possiamo …”. Dite loro che il Papa ha detto che i problemi “di dentro” si risolvono uscendo sulla strada, che entri l’aria fresca …

Per rendere ancora "più tempestiva l'opera della Chiesa", Francesco suggerisce di "promuovere un impegno sinergico da parte delle diverse realtà ecclesiali", coinvolgendo anche le organizzazioni cattoliche. 

Con una citazione dal Discorso scritto alla XXI Assemblea Plenaria dell'UISG, il Pontefice conclude:

Il cammino della vita consacrata, sia femminile sia maschile, è il cammino dell’inserimento ecclesiale. E’ il cammino che lo Spirito Santo ha fatto: è l’autore del disordine nella Chiesa con tanti carismi e allo stesso momento è l’autore dell’armonia della Chiesa. Questo cammino di ricchezza. E questo è stare in Chiesa, con i doni dello Spirito Santo: è la libertà dello Spirito. E se qualcuno di voi ha dei dubbi, prenda gli Atti degli Apostoli, e veda quale creatività fa lo Spirito, quando i credenti hanno il coraggio di uscire dalla Sinagoga, di andare fuori. Fuori dalla Chiesa, di questa Chiesa, e in parallelo con la Chiesa locale, le cose non funzionano.

Ma prima della benedizione, "mi permetto un consiglio finale" dice: "Mai – mai – chiudere la giornata senza pensare allo sguardo di una delle vittime che avete conosciuto: questa sarà una bella preghiera".

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26 settembre 2019, 12:30