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Il Papa agli agostiniani: testimoniate la carità calda, viva e visibile della Chiesa

Ricevendo gli agostiniani, Papa Francesco sottolinea che “la ricerca di Dio non può essere oscurata da altre finalità, pur generose e apostoliche”. “La croce - aggiunge - è la misura dell’amore”

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

La prima sfida che interpella i consacrati è “fare insieme l’esperienza di Dio per mostrare Dio a questo mondo in maniera chiara, coraggiosa, senza compromessi o tentennamenti”. Papa Francesco, ricevendo in udienza i partecipanti al Capitolo generale dell'Ordine di Sant'Agostino, ricorda questa “basilare sfida” e osserva che la tradizione della Chiesa offre, fin dalle origini, la testimonianza privilegiata di “una ricerca costante di Dio”, “di un amore unico e indiviso per Cristo”. Senza questo segno concreto, spiega il Pontefice, “la carità che anima l’intera Chiesa rischierebbe di raffreddarsi”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Voi Agostiniani siete stati chiamati a testimoniare quella carità calda, viva, visibile, contagiosa della Chiesa, attraverso una vita di comunità che manifesti chiaramente la presenza del Risorto e del suo Spirito. L’unità nella carità – come spiegano bene anche le vostre Costituzioni – è un punto centrale dell’esperienza e della spiritualità di Sant’Agostino e un fondamento di tutta la vita agostiniana.

Protesi verso Dio

La vita comunitaria, aggiunge il Papa citando l’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”, è fatta di “tanti piccoli dettagli quotidiani”: “La comunità che custodisce i piccoli particolari dell’amore, dove i membri si prendono cura gli uni degli altri e costituiscono uno spazio aperto ed evangelizzatore, è luogo della presenza del Risorto che la va santificando secondo il progetto del Padre”. Tenere viva “la fiamma della carità fraterna”, sottolinea il Santo Padre, non è possibile se non si è “protesi verso Dio”. Vivere con “un'anima sola ed un cuore solo protesi verso Dio”, come indica Sant’Agostino nella Regola, signfica servire la Chiesa, l’umanità:

I vostri cuori sempre protesi verso Dio. Sempre! Ogni membro della comunità sia orientato, come primo “santo proposito” di ogni giorno, alla ricerca di Dio o a lasciarsi ricercare da Dio. Questa “direzione” dovrebbe essere dichiarata, confessata, testimoniata tra di voi senza falsi pudori. La ricerca di Dio non può essere oscurata da altre finalità, pur generose e apostoliche. Perché è quello il vostro primo apostolato. Siamo qui – dovreste poter dire ogni giorno tra di voi – perché camminiamo verso Dio. E poiché Dio è Amore, si cammina verso di Lui nell’amore.

La via della carità

Camminare insieme verso Dio e servire il Suo popolo vuol dire anche riconoscere nella carità il centro della vita religiosa. Dalla carità, come ricordava il padre Agostino Trapé, deve procedere “ogni pensiero, ogni affetto, ogni atteggiamento, ogni azione”.

“Se vuoi conoscere se hai ricevuto lo Spirito, interroga il tuo cuore, per non correre il rischio di avere il sacramento ma non l’effetto di esso. Interroga il tuo cuore e se là c’è la carità verso il fratello, sta’ tranquillo. Non può esserci l’amore senza lo Spirito di Dio, perché Paolo grida: ‘L’amore di Dio è stato diffuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che fu dato a noi’. (Sant’Agostino)”


Il Capitolo generale

Il 186.mo Capitolo generale dell’Ordine di Sant’Agostino si è aperto lo scorso primo settembre a Roma. Attualmente il Capitolo Generale si celebra ogni sei anni. Il primo fu celebrato a Roma nel 1244. Si tratta di un momento di verifica del cammino fatto e offre la possibilità di guardare avanti, cercando di dare risposte alle sfide odierne della società e della Chiesa. 

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Udienza del Papa agli agostiniani
13 settembre 2019, 11:10