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Mons.Jean-Marc Aveline, il secondo da destra, durante la beatificazione di Jean-Baptiste Fouque, il 22 settembre 2017 a Marsiglia Mons.Jean-Marc Aveline, il secondo da destra, durante la beatificazione di Jean-Baptiste Fouque, il 22 settembre 2017 a Marsiglia 

Francesco nomina monsignor Jean-Marc Aveline nuovo arcivescovo di Marsiglia

La diocesi di Marsiglia, Francia, ha un nuovo arcivescovo: é monsignor Jean-Marc Aveline. Nato in Algeria vive da oltre 50 anni a Marsiglia. Ai nostri microfoni esprime la sua gratitudine alla Chiesa locale e dice quali saranno le sue priorità nel nuovo ruolo

 Xavier Sartre - Città del Vaticano

Il Papa ha nominato mons. Jean-Marc Aveline nuovo arcivescovo metropolita di Marsiglia. Il presule finora era vescovo titolare di Simidicca e ausiliare della diocesi francese. Succede a mons. Georges Pontier, che nel maggio scorso ha compiuto 76 anni, e di cui Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale. Ai microfoni della redazione francese di Vatican News, il nuovo arcivescovo esprime i suoi sentimenti dopo la nomina: 

R. – La prima cosa che mi viene in mente è di dire grazie a questa Chiesa di Marsiglia. Effettivamente, sono arrivato a Marsiglia nel 1966. Sono nato in Algeria, e poi, con i miei genitori, ho abitato per un certo periodo nella regione di Parigi. Quindi siamo arrivati qui a Marsiglia nel 1966, e non conoscevamo nulla della città, nessuno: la scelta di venire qui era stata veramente frutto di un’intenzione di mio padre. Ed è stata questa Chiesa che mi ha preparato e condotto alla fede. Quindi la prima parola che vorrei dire è grazie a questa Chiesa di Marsiglia, grazie ai marsigliesi, ai cristiani di Marsiglia, e ai sacerdoti delle diocesi. Ora, è vero che bisognerà imparare a vivere in un modo diverso, rinnovare lo sguardo – per loro ma anche per me –, e bisognerà anche imparare a scoprire quello che ancora non conosco, o che non conosco bene e che occorre quindi riscoprire. Inoltre, ora dobbiamo guardare avanti, e ringraziare molto mons. Georges Pontier, perché è grazie a lui se ho appreso questo mestiere di vescovo e quindi gli sono riconoscente. Vedremo allora cosa ci aspetta: bisogna tenere ben stretta la mano di Cristo e del gregge, e proseguire nel cammino.

Per quanto riguarda proprio questo gregge, come concepisce il suo ruolo di arcivescovo, e soprattutto quali sono i cantieri probabilmente più urgenti a cui dovrà far fronte?

R. – Tra le sfide che ci si presentano davanti, c’è sicuramente quella della disuguaglianza economica: in quest’ambito c’è tutto un lavoro da fare, di consolidamento, si dice, “sociale”. Molto importante oggi, inoltre, anche il lavoro di accoglienza dei migranti che arrivano e che, talvolta, arrivano come naufraghi - è il caso di dirlo - a Marsiglia. C’è la sfida della pluralità culturale e religiosa sicuramente, e poi c’è la sfida che è propria di tutte le Chiese, ovvero della comunione ecclesiale, del supporto ai giovani, del richiamo al discernimento vocazionale. Il compito è enorme; io non so – se lei mi chiede quali siano le mie priorità – non so ancora quali siano: bisogna andare avanti.

Ci sono altre cose che lei desidererebbe fare nei prossimi anni a Marsiglia?

R. – Sì, ci sono delle cose che mi piacerebbe molto sviluppare: ad esempio, i legami con le comunità cristiane che si trovano dall’altra parte del Mediterraneo. Marsiglia è spesso presentata come porta dell’Oriente ed è vero che abbiamo anche molte comunità presenti qui. D’altra parte, in occasione della festa di inizio del mio mandato, ho invitato i vescovi del Mar Mediterraneo, almeno quelli del Maghreb. Questo è un primo punto importante. Poi c’è tutto ciò che concerne la pastorale dei giovani e delle vocazioni. Ci sono a Marsiglia molti giovani, ragazzi e ragazze, che donano il loro tempo, nelle pause scolastiche, dedicandolo al volontariato: donano il loro tempo e sono in attesa di scoprire delle cose al fine di costruire le fondamenta della loro vita. E penso che dobbiamo prenderci particolarmente cura di questi ragazzi in modo da farli crescere nella fede e sviluppare le loro vocazioni.

Alcune note biografiche di mons. Aveline

Mons. Jean-Marc Aveline è nato il 26 dicembre 1958 a Sidi Bel Abbès (diocesi di Oran, in Algeria). Dopo gli studi secondari al Lyceo Thiers di Marsiglia, nel 1977 è entrato nel Seminario interdiocesano di Avignon dove ha seguito il primo ciclo di Teologia, e poi al Séminaire des Carmes di Parigi, svolgendo gli studi teologici e ottenendo nel 2000 il Dottorato in Teologia. Possiede anche una Licenza in Filosofia. Dopo l’ordinazione sacerdotale, il 3 novembre 1984, ha ricoperto diversi incarichi tra cui: professore di teologia e direttore degli studi del Seminario interdiocesano a Marsiglia; responsabile del Servizio diocesano per le vocazioni e delegato diocesano per i seminaristi; fondatore e direttore dell’Institut de sciences et de théologie des religions di Marsiglia; direttore dell’Institut Saint-Jean, che poi diventerà Institut Catholique de la Méditerranée, e ancora insegnante alla Facoltà di Teologia dell’Università cattolica di Lione. Dal 2008 al 2012 è stato consultore presso il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Il 19 dicembre 2013 è stato eletto alla Chiesa titolare di Simidicca e nominato vescovo ausiliare di Marsiglia. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 26 gennaio 2014. All’interno della Conferenza episcopale francese è presidente del Consiglio per i Rapporti interreligiosi e le nuove correnti religiose.

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08 agosto 2019, 13:25