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Papa concede a cappellani del Mare stesse licenze dei Missionari della Misericordia

Raddoppiare gli sforzi contro tratta, lavoro forzato e violazioni verso chi lavora in mare, marittimi e pescatori. Così stamani Papa Francesco all'udienza in Vaticano ai circa 100 partecipanti all'Incontro per cappellani e volontari dell'Apostolato del Mare, tenutosi nei giorni scorsi a Roma. Nel discorso il Papa chiede in particolare ai cappellani del Mare di essere misericordiosi, concedendogli le stesse facoltà che ha dato ai Missionari della Misericordia

Debora Donnini - Città del Vaticano

Spesso lontani dalla famiglia per lunghi periodi, marittimi e pescatori vivono una vita a volte segnata dal non ricevere il salario dovuto, da “esperienze vergognose di abusi e ingiustizie” o dalle insidie di trafficanti, pirati e attacchi terroristici. Ai cappellani e volontari di “Stella Maris” – Apostolato del mare, il Papa chiede dunque di aiutare chi solca per lavoro mari e oceani del mondo a ritrovare la speranza di un futuro migliore e a non arrendersi ad una vita precaria segnata a volte dallo sfruttamento. E poi, a braccio, esorta in particolare i cappellani a essere misericordiosi per fare pace in tanti cuori. Nata nel porto di Glasgow, “Stella Maris” si appresta il prossimo anno a celebrare il suo centenario col 25.mo Congresso Mondiale nella città scozzese. Fu approvata con Papa Pio XI che desiderò che l’Apostolato del Mare estendesse la sua missione agli oceani e ai mari di tutti i Continenti. E oggi cappellani e volontari offrono assistenza in quasi 300 porti di 55 Paesi, in tutto il mondo. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Raddoppiare sforzi contro tratta e lavoro forzato

A pescatori e marittimi il Papa, con il suo discorso, vuol fare giungere, quindi, un incoraggiamento. Senza i marittimi, ricorda, l’economia globale si fermerebbe, visto che oltre il 90% del commercio mondiale viene trasportato dalle navi mentre, senza i pescatori, molti parti del mondo soffrirebbero la fame. Nelle visite giornaliere alle navi, i cappellani portano la Buona Novella del Signore e il Papa, per prima cosa, chiede loro di ascoltare, con compassione e discrezione, le preoccupazioni di marittimi e pescatori, di dare loro la possibilità di aprire il cuore. Un ascolto che poi porta all’azione:

Incoraggio quindi voi e tutti i cappellani e volontari di Stella Maris a raddoppiare gli sforzi per affrontare questioni che sono troppo spesso il risultato dell’avidità umana. Penso alla tratta di esseri umani, al lavoro forzato e alla violazione di diritti umani e del lavoro di tanti uomini e donne che vivono e lavorano nei mari. Col vostro servizio potete contribuire a ridare a queste persone il senso della loro dignità. Anche grazie a voi le persone più vulnerabili possono ritrovare la speranza di un futuro migliore. Il vostro impegno può aiutarle a non arrendersi di fronte a una vita precaria e a volte segnata dallo sfruttamento.

Il dialogo con il cappellano può aprire orizzonti di speranza

A braccio, poi, Papa Francesco sottolinea in particolare il tratto della misericordia che i cappellani devono avere e concede a quelli che si occupano dell'Apostolato del Mare le stesse licenze dei Missionari della Misericordia. Questi sacerdoti dal Giubileo della Misericordia possono - lo ricordiamo - predicare, confessare e assolvere i peccati con le stesse facoltà che sono di stretta competenza della Sede Apostolica. 

Tanti marinai si accosteranno o arriveranno dai cappellani, dai sacerdoti, con problemi di coscienza che li fanno soffrire tanto, e che mai hanno avuto la possibilità di tirare fuori, in quelle circostanze, lontano da casa, lontano dalla patria, e in quelle situazioni che abbiamo descritto. Forse un dialogo con il cappellano apre orizzonti di speranza. Io vorrei dirvi: siate misericordiosi, siate misericordiosi. E per favorire questa misericordia, io concedo a tutti i cappellani dei marinai le stesse facoltà che ho dato ai Missionari della Misericordia. Così, potrete aiutare a fare pace in tanti cuori.

Uomini resi nuovi dall'amore di Dio possono trasformare rapporti umani

Una presenza centrale, quindi, quella dei cappellani e dei volontari dell’Apostolato del Mare nei porti del mondo:

La vostra presenza nei porti, piccoli e grandi, già di per sé dovrebbe essere un richiamo alla paternità di Dio e al fatto che davanti a Lui siamo tutti figli e fratelli; un richiamo al valore primario della persona umana prima e al di sopra di ogni interesse; e uno stimolo a tutti, a partire dai più poveri, a impegnarsi per la giustizia e il rispetto dei diritti fondamentali.

Uomini “resi nuovi dall’amore di Dio”, ricorda in conclusione, possono trasformare in modo radicale i rapporti che gli esseri umani hanno fra loro, portando pace e giustizia dove ci sono odio e sfruttamento.

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Le foto dell'udienza del Papa a cappellani e volontari dell'Apostolato del Mare
27 giugno 2019, 11:43