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Esequie di mons. Kalenga, Papa Francesco: la vita ci insegna a congedarci

Papa Francesco ha presieduto la Messa esequiale dell’arcivescovo Léon Kalenga Badikebele, nunzio apostolico in Argentina deceduto lo scorso 12 giugno. Alla celebrazione hanno partecipato i rappresentanti pontifici convocati dal Santo Padre per l’incontro tenutosi giovedì in Vaticano

Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano

Dire addio al fratello significa lasciarlo andare da Dio. Significa lasciarlo tra le mani del Signore, che sono le più belle mani perché “piagate di amore”. È incentrata sul congedo del pastore dal proprio gregge l’omelia pronunciata da Papa Francesco durante la Messa esequiale di mons. Léon Kalenga Badikebele, presso l’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Testimonianza

Il pastore, ha affermato il Santo Padre, si congeda dal proprio popolo come ha fatto San Paolo a Mileto prima di recarsi a Gerusalemme. Tutti, ha ricordato il Santo Padre, piangevano prima che l’Apostolo delle genti salisse sulla nave. Il pastore “si congeda con la propria testimonianza”:

Il pastore si congeda facendo vedere che la sua vita è una vita di obbedienza a Dio: "Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado" (v. 22) da un’altra parte. È lo Spirito che mi ha portato e che mi porta.

Distacco

Il congedo è anche un distacco. È la testimonianza di chi “è abituato a non essere attaccato ai beni di questo mondo, a non essere attaccato alla mondanità”.  Il pastore che si congeda, ha aggiunto Francesco, affida ad altri il compito di vegliare, di procedere lungo il cammino. È come se dicesse:

Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge» (v. 28). Vegliate, lottate; siete adulti, vi lascio soli, andate avanti. 

Profezia e preghiera

Il congedo del pastore è anche profetico: mostra il cammino, indica come difendersi. Il pastore, ha osservato il Papa, esorta ad essere attenti perché dopo la sua partenza “verranno lupi rapaci”. E alla fine il pastore prega ed è come se dicesse: “adesso vi affido a Dio”. Questo, ha ricordato il Santo Padre, è il congedo del pastore, che “San Paolo ha vissuto così fortemente a Mileto”.

Speranza

Oltre a quello dell’Apostolo delle genti, il Papa ha indicato un altro congedo: quello di Gesù, che è stato un congedo di speranza. Gesù, ha detto il Pontefice, ci dice: “vado a prepararvi un posto”. La vita, ha affermato il Papa, “insegna a congedarsi”, a compiere dei piccoli passi prima del grande congedo finale:

Che il Signore dia a tutti noi questa grazia: imparare a congedarci, che è una grazia del Signore.

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Messa esequiale di mons. Kalenga
15 giugno 2019, 08:00