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La Romania accoglie il Papa

Il viaggio apostolico di Papa Francesco in Romania, il 30.mo, si apre stamani a Bucarest. La gioia di cattolici e ortodossi

Debora Donnini - Bucarest

Venti anni dopo Giovanni Paolo II, il Papa torna in Romania. Francesco visiterà non solo Bucarest, come avvenne per Wojtyla, ma diverse regioni, ciascuna con la propria storia e cultura dove incontrerà le diverse comunità cattoliche. Un Paese a maggioranza ortodossa, nel quale i cattolici sono circa il 7%. Viene in un Paese uscito ormai da 30 anni dal comunismo, che dal 2007 fa parte dell’Unione europea, questo semestre ha la presidenza dell’Unione europea e guarda al futuro. Questa prima giornata è a Bucarest, la “piccola Parigi”, così chiamata per i bei palazzi del centro in stile liberty e art nouveau. Una città vivace lo attende. Sui larghi viali alberati del tragitto che dall’aeroporto lo porterà nel cuore della capitale, lo aspettano sventolando le bandiere del Vaticano e della Romania e la gente.

All’arrivo all’aeroporto di Bucarest previsto per le 10,30 ora italiana, le 11.30 in Romania, il Papa sarà accolto dal presidente della Romania, Klaus Werner Iohannis, proveniente da un’antica famiglia di Sassoni della Transilvania, e dalla consorte. A scandire questi primi momenti la cerimonia di benvenuto presso il complesso del Palazzo presidenziale, il Palazzo Cotroceni, la visita di cortesia al presidente, l’incontro con il primo ministro di Romania, la signora Vasilica Viorica Dancila e, dopo, con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico.

La gioia della Chiesa ortodossa

L’ecumenismo sarà uno dei tratti essenziali di questa giornata ed entrerà nel vivo dopo il pranzo quando il Papa arriverà al Patriarcato ortodosso romeno, lì dove si recò anche Giovanni Paolo II con Teoctist. Un evento che è rimasto nel cuore oltre che nella storia, tanto che una targa lo ricorda. Ad accogliere Francesco sarà il Patriarca della Chiesa ortodossa romena Daniel, stimato teologo, che ha studiato anche a Strasburgo e a Friburgo. Poi l’incontro con il Sinodo permanente, uno dei massimi organi decisionali della Chiesa ortodossa romena. Momento culmine, anche per i fedeli, sarà la Preghiera del Padre Nostro presso la nuova cattedrale ortodossa, la cattedrale della Salvezza del popolo, inaugurata nel novembre scorso e non ancora completata, dalle misure imponenti e con un splendida iconostasi al suo interno. Forte l’invito a partecipare rivolto dal Patriarcato così come ci ha confermato Ionut Mavrichi, arcidiacono e vicedirettore dell’ufficio stampa del Patriarcato ortodosso. “Il Papa è benvenuto in Romania”, ci ha detto sottolineando che la Chiesa ortodossa condivide la gioia della Chiesa cattolica per la visita di Francesco e ricordando che il messaggio cristiano di pace e unità, di cui ha bisogno l’Europa, può contribuire al futuro della società.

L’abbraccio con la comunità cattolica

La giornata si chiuderà con l’incontro con la comunità cattolica nella cattedrale di San Giuseppe, costruita dopo la metà del 1800. Al suo interno le reliquie del beato Vladimir Ghika, sacerdote e martire, e di San Giovani Paolo II. L’abbraccio con i fedeli cattolici suggellerà quindi questa prima intensa giornata di Francesco in Romania, quel “giardino della Madre di Dio”, come la chiamò anche Giovanni Paolo II, tanto cara al popolo romeno. E oggi il popolo romeno attende di nuovo il Papa, che viene come pellegrino “per camminare insieme ai fratelli della Chiesa Ortodossa Romena e ai fedeli cattolici”.

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31 maggio 2019, 06:40