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Papa: cristiani e musulmani, fratelli in un mondo che ha bisogno di pace

Videomessaggio di Francesco, alla vigilia del 28.mo viaggio apostolico che lo porterà sabato e domenica prossimi in Marocco. Parlando al “caro popolo” del Paese, visitato da Giovanni Paolo II nell’85, il Papa pensa anche alla custodia della “casa comune”, all’incoraggiamento della comunità cristiana locale e all’incontro con i migranti nell’ottica di un mondo “più giusto e solidale”

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Cristiani e musulmani, “fratelli” in un mondo che ha “tanto bisogno” di pace e di fratellanza, nel rispetto delle “diversità”, ponendosi in aiuto “nelle necessità”. Così il Papa nel videomessaggio al “caro popolo del Marocco”, alla vigilia del 28.mo viaggio apostolico che lo porterà nel Regno sabato e domenica prossimi.

Come cristiani e musulmani crediamo in Dio Creatore e Misericordioso, che ha creato gli uomini e li ha posti nel mondo perché vivano da fratelli, rispettandosi nelle diversità e aiutandosi nelle necessità; Egli ha affidato loro la terra, nostra casa comune, per custodirla con responsabilità e conservarla per le future generazioni.

Incoraggiare il cammino dei cristiani

As-Salamu Alaikum!, la pace sia con voi, dice Francesco ai marocchini, ringraziando re Mohammed VI per l’invito e le autorità del Paese per la “premurosa” collaborazione. Il Pontefice si definisce “pellegrino” sulle orme del predecessore, San Giovanni Paolo II, che visitò il Marocco nell’agosto del 1985. Assicura, inoltre, che sarà una “gioia” condividere “direttamente” con la popolazione le convinzioni espresse nell’incontro a Rabat. Quindi, il pensiero di Francesco va alla piccola comunità cristiana cattolica locale, circa 25 mila persone su quasi 35 milioni di abitanti, in maggioranza musulmani sunniti.

Questo viaggio mi offrirà la preziosa occasione di visitare la comunità cristiana presente in Marocco e di incoraggiare il suo cammino.

Un mondo più giusto e solidale

Sabato pomeriggio, nella sede della Caritas diocesana della capitale, il Pontefice incontrerà inoltre un gruppo di migranti: rappresentano, afferma, un appello a “costruire insieme un mondo più giusto e solidale”.

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28 marzo 2019, 15:01