Papa al World Government Summit: non c’è sviluppo senza solidarietà

Videomessaggio del Pontefice ai partecipanti al World Government Summit, il più grande forum al mondo che mette a confronto rappresentanti di governi, organizzazioni internazionali e accademici per discutere di nuove pratiche di governo e innovazioni nello sviluppo dei servizi del settore pubblico. L’incontro ha luogo, fino al prossimo 12 febbraio, a Dubai, negli Emirati Arabi

Barbara Castelli – Città del Vaticano

“Il bene, se non è comune, non è veramente bene”. Lo ribadisce Papa Francesco, nel videomessaggio inviato ai partecipanti al World Government Summit, una piattaforma globale dedicata a dare forma al futuro dei governi di tutto il mondo. Incoraggiando quanti saranno riuniti fino al 12 febbraio a Dubai nella costruzione di “un mondo più giusto e più prospero per tutti”, il Pontefice ricorda che “non si può parlare di sviluppo sostenibile senza solidarietà”.

“Forse mai come ora il pensare e l’agire richiedono dialogo vero con l’altro, perché senza l’altro non c’è futuro per me. Vi auguro allora, nelle vostre attività, di cominciare dai volti delle persone, di avvertire il grido dei popoli e dei poveri, di riflettere sulle domande dei bambini”.

Pensare alle persone più che ai capitali

Pensando ai tanti temi al centro dei lavori – le “sfide della politica, lo sviluppo dell’economia, la tutela dell’ambiente, l’impiego delle tecnologie” – Papa Bergoglio esorta tutti a non concentrarsi tanto su quali siano “le migliori opportunità da sfruttare”, quanto piuttosto su quale “tipo di mondo vogliamo costruire insieme”.

È un interrogativo che ci porta a lavorare pensando ai popoli e alle persone più che ai capitali e agli interessi economici; una domanda che non guarda all’immediato domani ma all’avvenire, alla responsabilità che grava su di noi: trasmettere questo nostro mondo a chi verrà dopo di noi, preservandolo dal degrado ambientale e, prima ancora, morale.

Emirati Arabi Uniti: anche nel deserto germogliano i fiori

Tra i pensieri del Pontefice anche il recente viaggio apostolico negli Emirati Arabi Uniti, tra il 3 e il 5 febbraio scorsi. “Ho incontrato un Paese moderno, che guarda al futuro, senza dimenticare le radici – rimarca – un Paese dove si cerca di trasformare in fatti e iniziative concrete le parole tolleranza, fratellanza, rispetto reciproco, libertà”.

Ho visto che anche nel deserto i fiori germogliano e crescono. E sono tornato a casa con la speranza che tanti deserti nel mondo possano fiorire. Lo credo possibile, ma solo se cresciamo insieme, l’uno a fianco all’altro, con apertura e rispetto, disponibili a farci carico dei problemi di tutti, che nel villaggio globale sono i problemi di ciascuno.

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10 febbraio 2019, 14:36