Papa: no ai cristiani pusillanimi

Come sfuggire al pericolo di un cuore perverso, cioè duro, ostinato e vittima della seduzione? Ne parla il Papa nella Messa mattutina a Casa Santa Marta invocando dallo Spirito Santo la grazia e la luce

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

Il cristiano pusillanime, l’ideologo e lo schiavo del compromesso, è il cristiano che ha un cuore perverso. Un rischio che corriamo tutti. Ne parla il Papa, guidato dalla Liturgia di oggi, ai fedeli riuniti a casa Santa Marta per la Messa. Tre i concetti che indica e che possono aiutarci: avere il cuore aperto allo Spirito Santo e dialogante, non lasciarsi sedurre dalle tentazioni del "grande teologo senza fede" che è il Diavolo, e soprattutto avere il coraggio di vivere e di affrontare le difficoltà attraverso le quali cresciamo:

Possiamo domandarci: io ho il cuore duro, ho il cuore chiuso? io lascio crescere il mio cuore? Ho paura che cresca? Si cresce sempre con le prove, con le difficoltà, si cresce come cresciamo tutti noi da bambini: impariamo a camminare cadendo, dal gattonare al camminare quante volte siamo caduti! Ma si cresce con le difficoltà. Durezza. E lo stesso, chiusura. Ma chi rimane in questo… “Chi sono, padre?” Sono i pusillanimi. La pusillanimità è un atteggiamento brutto in un cristiano, gli manca il coraggio di vivere. Si chiude… E’ pusillanime.
 

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17 gennaio 2019, 12:23