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Papa a Santa Marta: i giovani sanno sognare in modo spudorato

San Giuseppe, “un uomo giusto, un osservante della legge, un lavoratore, umile, innamorato di Maria”, è protagonista dell’omelia della Messa che Papa Francesco celebra nella cappella della Casa Santa Marta

Barbara Castelli – Città del Vaticano

Saper sognare, pur nelle difficoltà e nella concretezza della vita, vuol dire essere aperti al futuro: una peculiarità di san Giuseppe, che seppe accompagnare in silenzio la crescita del Figlio di Dio. A sottolinearlo, durante la Messa celebrata a Santa Marta, è Papa Francesco, precisando che questa è la saggezza dei bravi genitori: la capacità di aspettare, senza sgridare subito, pur dinanzi a un errore. Il Pontefice chiarisce poi che san Giuseppe era un uomo concreto, ma con il cuore aperto, “l’uomo dei sogni”, non “un sognatore”.

 

Non perdere la capacità di sognare il futuro: ognuno di noi. Ognuno di noi: sognare sulla nostra famiglia, sui nostri figli, sui nostri genitori. Guardare come io vorrei che andasse la vita loro. I sacerdoti anche: sognare sui nostri fedeli, cosa vogliamo per loro. Sognare come sognano i giovani, che sono “spudorati” nel sognare, e lì trovano una strada. Non perdere la capacità di sognare, perché sognare è aprire le porte al futuro. Essere fecondi nel futuro.

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18 dicembre 2018, 12:35