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Papa: mettersi in gioco per Cristo

L’annuncio di Gesù è mettersi in gioco. Non è un lavoro di pubblicità, è prima di tutto essere inviati. Così il Papa nella Messa a Casa Santa Marta

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Lasciamo “tutto quello che ci impedisce di andare avanti nell’annuncio della testimonianza” di Cristo. Nella festa di Sant’Andrea apostolo, alla Messa a Casa Santa Marta, Francesco invita ad essere “vicini alla Chiesa di Costantinopoli, la Chiesa di Andrea”, suo patrono, pregando “per l’unità delle Chiese”. Nell’omelia, esorta a mettere da parte “quell’atteggiamento, quel peccato, quel vizio” che ognuno di noi ha “dentro” di sé per essere “più coerenti” e annunciare Gesù, così che “la gente creda”. L’annuncio - spiega - è mettersi in gioco.

Non è un lavoro di pubblicità, fare pubblicità per una persona molto buona, che ha fatto del bene, ha guarito tanta gente, e ci ha insegnato cose belle. No, non è pubblicità. Neppure è per fare proselitismo. Se qualcuno va a parlare di Gesù Cristo, a predicare Gesù Cristo per fare proselitismo, no, questo non è annuncio di Cristo: questo è un lavoro, di predicatore, retto dalla logica del marketing. Che cosa è l’annuncio di Cristo? Che non è né proselitismo né pubblicità né marketing: va oltre. Come si può capire questo? È prima di tutto essere inviato.

 

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30 novembre 2018, 11:54