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Papa: Monastero di Bose, feconda presenza nella Chiesa e nella società

Lettera del Papa per il 50°anniversario della Comunità monastica di Bose fondata da Enzo Bianchi. "Una missione - scrive Francesco - che si è distinta nell'impegno per preparare la via dell'unità delle Chiese cristiane"

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Quando Enzo Bianchi nel 1965 arriva per dare inizio ad una comunità monastica, Bose è solo una frazione abbandonata del Comune di Magnano sulla Serra di Ivrea, in Piemonte. Nel 1968, raggiunto dai primi fratelli e sorelle, scrive la regola della comunità. Oggi, a 50 anni dalla fondazione, il Monastero di Bose conta circa 90 monaci che, come scrive Papa Francesco in occasione di questa ricorrenza, rappresentano "feconda presenza nella Chiesa e nella società mediante una peculiare forma di vita comunitaria sorta nel solco degli orientamenti del Concilio Vaticano II".

La Lettera di Francesco

E' proprio a Fratel Enzo Bianchi che Papa Francesco indirizza la Lettera per questo significativo anniversario della Comunità, descrivendo il Monastero come luogo di dialogo tra cristiani:

Il semplice inizio è divenuto una significativa missione che ha favorito il rinnovamento della vita religiosa, interpretata come Vangelo vissuto nella grande tradizione monastica. All’interno di questa corrente di grazia, la vostra Comunità si è distinta nell’impegno per preparare la via dell’unità delle Chiese cristiane, diventando luogo di preghiera, di incontro e di dialogo tra cristiani, in vista della comunione di fede e di amore per la quale Gesù ha pregato.

Il Pontefice, poi, fa riferimento al particolare ministero dell'ospitalità: 

Desidero esprimere il mio apprezzamento specialmente per il ministero dell’ospitalità che vi contraddistingue: l’accoglienza verso tutti senza distinzione, credenti e non credenti; l’ascolto attento di quanti sono alla ricerca di confronto e consolazione; il servizio del discernimento per i giovani in cerca del loro ruolo nella società. 

L'incoraggiamento

"Di fronte alle sfide contemporanee - prosegue Francesco - vi incoraggio ad essere sempre più testimoni di amore evangelico": 

anzitutto fra di voi, vivendo l’autentica comunione fraterna che rappresenta il segno, dinanzi alla Chiesa e alla società, della vita alla quale siete chiamati. Gli anziani della comunità incoraggino i giovani e i giovani si facciano carico degli anziani, tesoro prezioso di sapienza e di perseveranza. Potrete così vivere con grandezza di cuore anche con gli altri, specialmente con i più poveri di speranza.

L'invito

Per il Papa, questo anniversario, deve essere un'opportunità perchè i fratelli e le sorelle della Comunità possano meditare sulla missione che hanno abbracciato:

Questa data anniversaria sia un momento di grazia per ognuno di voi, un tempo per meditare più intensamente sulla vostra chiamata e sulla vostra missione, affidandovi allo Spirito Santo per avere saldezza e coraggio nel proseguire con fiducia il cammino. Vi accompagno con la preghiera perché possiate perseverare nell’intuizione iniziale: la sobrietà della vostra vita sia testimonianza luminosa della radicalità evangelica; la vita fraterna nella carità sia un segno che siete una casa di comunione dove tutti possono essere accolti come Cristo in persona.

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12 novembre 2018, 11:46