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Papa ai Passionisti: con fedeltà creativa, siate vicini al mondo sofferente

Il Papa ha ricevuto stamani in udienza in Vaticano i Passionisti, impegnati a Roma dal 6 al 27 ottobre nel Capitolo generale della Congregazione, fondata nel 1720 da San Paolo della Croce. Francesco li ha incoraggiati ad essere ministri di riconciliazione, perché la Chiesa ha bisogno di ministri che “ascoltino senza condannare e accolgano con misericordia” , e ad affrontare le nuove sfide come migrazioni, secolarismo e mondo digitale

Debora Donnini - Città del Vaticano

Con “fedeltà creativa” affrontate le nuove sfide del nostro tempo, portando Cristo ad un mondo che soffre. E’ l’esortazione centrale che Papa Francesco rivolge ai circa 100 Passionisti ricevuti stamani in udienza in Vaticano. Il Capitolo Generale della Congregazione della Passione di Gesù Cristo ha tra l’altro confermato superiore generale Padre Joachim Rego del Myanmar. “Rinnovare la nostra missione: Gratitudine, Profezia e Speranza” è il tema del Capitolo generale che esprime – rileva il Papa – lo spirito con cui “desiderate stimolare la Congregazione ad un rinnovamento nella missione” , operando tra l’altro “un discernimento sulla metodologia pastorale nell’approccio alle giovani generazioni”. Presenti in 61 Paesi, i Passionisti sono sacerdoti, fratelli, monache, suore e laici, che da quasi tre secoli fanno voto di proclamare l’amore di Dio per il mondo, rivelato attraverso la Passione di Gesù. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Ministri di riconciliazione 

Partendo proprio dalla specificità del loro carisma, il Papa li incoraggia ad essere “ministri di guarigione spirituale e di riconciliazione”,  “tanto necessarie al mondo di oggi, segnato da antiche e nuove piaghe”, “preferendo i più poveri nei luoghi più abbandonati”. Una vicinanza espressa tradizionalmente attraverso le missioni popolari, la direzione spirituale e il sacramento della Penitenza:

La Chiesa ha bisogno di ministri che parlino con tenerezza, ascoltino senza condannare e accolgano con misericordia. La Chiesa oggi sente forte l’appello ad uscire fuori da sé stessa e andare alle periferie, sia geografiche sia esistenziali. Il vostro impegno ad abbracciare le nuove frontiere della missione implica non soltanto l’andare in nuovi territori per portarvi il Vangelo, ma anche affrontare le nuove sfide del nostro tempo, come le migrazioni, il secolarismo e il mondo digitale.

Concretamente – spiega il Papa – questo significa “essere presenti in quelle situazioni dove la gente percepisce l’assenza di Dio, e cercare di stare vicino a coloro che, in qualsiasi modo o forma, stanno soffrendo”.

Fedeltà creativa al carisma per restare vicini al popolo sofferente

“In quest’epoca di cambiamenti, che è piuttosto un cambiamento di epoca”, Francesco esorta i Passionisti a essere attenti all’azione dello Spirito Santo, leggendo i segni dei tempi, perché “situazioni nuove richiedono risposte nuove”: serve “una fedeltà creativa” al carisma per rispondere ai bisogni della gente e portare Cristo ad un mondo che soffre. Come fece lo stesso San Paolo della Croce: creativo nel rispondere ai bisogni del suo tempo, riconoscendo – come dice nella Regola - che “l’amore di Dio è ingegnosissimo e non si mostra tanto con le parole, quanto con le opere e con gli esempi di chi ama”. E a testimoniare la fruttuosità del carisma, sono anche San Gabriele dell’Addolorata e tanti altri Santi e Beati appartenenti ai Passionisti:

La forza e la semplicità del vostro messaggio, che è l’amore di Dio rivelato sulla Croce, possono ancora parlare all’odierna società che ha imparato a non fidarsi più delle sole parole e a lasciarsi convincere solamente dai fatti. Per molti giovani che sono alla ricerca di Dio, la Passione di Gesù può essere fonte di speranza e di coraggio, mostrando loro che ognuno è amato personalmente e fino alla fine. Possano la vostra testimonianza e il vostro apostolato continuare ad arricchire la Chiesa, e possiate voi restare sempre vicino a Cristo crocifisso e al suo popolo sofferente.

Dalla Passione l’amore che riconcilia

Al centro della vita e della missione dei Passionisti c’è, infatti, la Passione di Gesù che San Paolo della Croce descriveva proprio come “la più grande e stupenda opera dell’amore di Dio”. I Passionisti fanno, infatti, un quarto voto, quella della propagazione della devozione alla Passione di Gesù, perché – ricorda il Papa – “è dalla Croce che scaturisce l’amore riconciliante di Dio”.

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Le più belle foto dell'udienza ai Passionisti
22 ottobre 2018, 11:59