Una stretta di mano tra Papa Francesco e un pellegrino Una stretta di mano tra Papa Francesco e un pellegrino 

Papa: le religioni perseguano la pace per non smentirsi

Forte richiamo del Papa alla religioni mondiali perché siano fedeli al loro ruolo di costruttori di pace. Il messaggio di Francesco è stato letto in occasione dell’apertura,oggi a Bologna, di “Ponti di pace – religioni e culture in dialogo”, annuale appuntamento organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, sulla scia dello storico incontro di Assisi di 32 anni fa

Francesca Sabatinelli - Bologna

“Le religioni, se non perseguono vie di pace, smentiscono se stesse”. E’ questo il richiamo del Papa all’assemblea di inaugurazione di “Ponti di pace”. Ad ascoltarlo, alla Fiera di Bologna, ci sono importanti esponenti religiosi, come il grande imam di Al-Azhar in Egitto, Ahmad al-Tayyeb, o Ignatius Aphrem II, Patriarca siro ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente.

Implorare dono della pace

Gli incontri organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio, scrive Francesco, anche quando “gli scenari della storia sono ampiamente mutati spesso in modo drammatico”, rimangono “come un filo rosso che lungo gli anni testimonia la continua necessità di implorare insieme, senza stancarsi, il dono della pace”.

Risanare ferite della storia

“Bisogna elaborare assieme memorie di comunione che risanino le ferite della storia”, è la richiesta, perché “è urgente tessere trame di pacifica convivenza per l’avvenire”. Il ruolo delle religioni è “costruire ponti” in nome di Dio e la preoccupazione di Francesco è che le differenze non mettano gli uni contro gli altri perché “il cuore di chi veramente crede esorta ad aprire, sempre e ovunque, vie di comunione”.

Assisi 2016

Nel messaggio si cita l’incontro organizzato da Sant’Egidio ad Assisi del 2016, al quale prese parte anche Francesco, nel 30.mo anniversario da quando Giovanni Paolo II chiamò le religioni ad unirsi in preghiera per la pace. Due anni fa, è il ricordo, il richiamo fu alla responsabilità dei “credenti nell’edificare un mondo di pace”, ad “essere artigiani di pace”, a seguire “le buone attese delle giovani generazioni”. Un punto sul quale Francesco torna anche in questa occasione; ricordando che in Vaticano si svolge il Sinodo dedicato ai giovani, chiede di coinvolgere i ragazzi “perché crescano alla scuola della pace e diventino costruttori ed educatori di pace”. “Il mondo che abitano – scrive – appare spesso ostile al loro futuro e violento con chi è debole: molti non hanno ancora visto la pace e tanti non sanno che cosa sia una vita dignitosa”.

Costruire ponti per costruire pace

Ecco che i credenti devono “cogliere il forte grido di pace che si leva dai loro cuori” e “costruire insieme quel futuro che a loro appartiene”. Di qui la necessità di “costruire ponti tra le generazioni”. E la strada da percorrere che il Papa indica è quella intrapresa, con questi incontri, dalla Comunità di Sant’Egidio: quella di stringersi “gli uni accanto agli altri, uomini e donne di credo e generazioni diverse” per mostrare che “con l’aiuto di Dio, costruire insieme la pace è possibile”.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

14 ottobre 2018, 17:15