Mons. Zbignevs Stankevics arcivescovo Riga Mons. Zbignevs Stankevics arcivescovo Riga 

Arcivescovo Riga, Stankevičs: Francesco ci darà impulso spirituale

Mons. Zbigņev Stankevičs parla delle attese dei fedeli della Lettonia per l’imminente visita di Francesco nei Paesi Baltici e si sofferma sul tema del materialismo e della difesa della famiglia

Alessandro Gisotti - Poznan

La libertà, la famiglia, il dialogo. Sono tra i temi più significativi sottolineati dall’arcivescovo di Riga, mons. Zbigņev Stankevičs, che nei giorni scorsi a Poznan, per la plenaria del CCEE, ha incontrato alcuni media – tra cui Vatican News – per parlare dell’imminente visita di Francesco nei Paesi Baltici.

Francesco porta in Lettonia un messaggio universale

“Giovanni Paolo II – sottolinea il presule – 25 anni fa ha delineato le sfide principali che ci trovavamo davanti. Adesso si vede che queste sfide rimangono attuali. Dobbiamo imparare ad usare la libertà in modo responsabile e, da questo punto di vista, aspettiamo da Papa Francesco un impulso, una spinta spirituale”. Il suo, prosegue mons. Stankevičs, “è un messaggio universale: si rivolge non solo ai cattolici, ma parla a tutti, a tutti i cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà”.

Affrontare la sfida del materialismo e del consumismo

L’arcivescovo di Riga si sofferma dunque sulle sfide, i problemi che vive oggi la società lettone. “Abbiamo perso quasi un terzo della popolazione negli ultimi 25 anni. Questo – avverte – significa che c’è qualcosa che non va. La gente è delusa e va via a causa della mancanza di lavoro o dei bassi salari, ma questo significa anche che c’è un approccio più materialista verso la vita”. Il presule lettone annota che “durante il comunismo c’era il materialismo teorico. Adesso, dall’Occidente è arrivato il consumismo, il materialismo pratico. Questo ha creato una miscela esplosiva che dobbiamo affrontare. Ci aspettiamo un aiuto dal Papa”.

Cristiani lettoni uniti nella difesa della famiglia

Un’altra grande sfida, sottolinea mons. Stankevičs, è “la pressione delle strutture internazionali” che cercano di “imporre un’ideologia gender, quindi cambiare la percezione dell’identità dell’uomo, della donna e della famiglia”. “A nostro vantaggio – afferma l’arcivescovo di Riga – abbiamo una collaborazione molto buona tra le principali Chiese cristiane: luterani, cattolici e ortodossi hanno lo stesso peso, parliamo con una sola voce e promuoviamo i valori cristiani di fronte al mondo politico”.

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21 settembre 2018, 09:21