Il Papa e la carità in Estonia: create legami, dite a tutti "sei di famiglia"

Nella cattedrale di Tallinn, Papa Francesco incontra cento assistiti dalle opere di carità della Chiesa, le Missionarie della carità e il personale della Caritas locale. “La fede missionaria va per le strade – ricorda – perché la gioia più grande di Dio è vederci rinascere”, donarci una nuova opportunità

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Continuate a creare legami, a uscire nei quartieri delle vostre città “per dire a tanti: anche tu fai parte della nostra famiglia”. Perché la più grande gioia del Signore “è vederci rinascere, per questo non si stanca mai di donarci una nuova opportunità”. Papa Francesco parla così ai cattolici impegnati nelle opere di carità in Estonia, al personale della Caritas, alle Suore missionarie della carità di Madre Teresa e a un centinaio di assistiti, ragazze madri, persone con problemi di alcol o disagiate, nella cattedrale dei santi Pietro e Paolo a Tallinn. (Ascolta la voce del Papa)

Accolto in cattedrale da nove fratelli e sorelle

E’ l’incontro che precede la messa conclusiva della sua visita in Estonia, nella Piazza della Libertà della capitale. Francesco è accolto, all’ingresso principale dall’amministratore apostolico, monsignor Philippe Jourdan, dal parroco della cattedrale, dalla madre superiora delle Suore missionarie della carità e da una famiglia di 9 bambini assistita dalle Suore.

Marina: le suore sono state angeli mandati da Dio

I più piccoli offrono fiori al Papa, poi la mamma Marina, emozionatissima, offre la sua testimonianza di rinascita, iniziata 13 anni fa, nel periodo più buio, quando aveva già 5 figli e il marito era in carcere per tre anni. Un giorno i figli tornarono a casa dalla “sala dei ragazzi” dove giocavano con gli altri ospiti delle case popolari di Tallinn, accompagnati da due suore vestite di bianco. La suore portano cibo, indumenti e libri a Marina, che è bisognosa di tutto. “Iniziarono a visitarmi – racconta al Pontefice – ad aiutare i miei ragazzi e ad insegnarci a pregare. Sono stati degli angeli che Dio ha voluto mandare alla nostra vita!”. Oggi Marina e il marito vivono insieme “con grande impegno ma molto sereni. Siamo grati al Signore per la comunione che regna nella nostra casa".

Vladimir: grazie a loro ho visto la luce nella mia vita

Dopo di lei Vladimir, assistito dalle Suore per il suo problema con l’alcol. “Non vedevo via d’uscita nella mia vita, non volevo sentir parlare di Dio”. Poi, quando è arrivato alla casa delle Suore di Madre Teresa,  racconta “ho cominciato a vedere un po’ di luce nella mia vita, si è accesa in me la speranza ed è arrivata per me la salvezza”. “Veramente Dio fa miracoli nella vita delle persone, e con me continua a farli!”.

Dove ci sono bambini, c'è sacrificio e futuro

Papa Francesco prende la parola e si congratula subito con Marina e con suo marito. “Dove ci sono bambini e giovani – ricorda - c’è molto sacrificio, ma soprattutto c'è futuro, gioia e speranza”.

In questa terra, dove gli inverni sono duri, a voi non manca il calore più importante, quello della casa, quello che nasce dallo stare in famiglia. Con discussioni e problemi? Sì, ma con la voglia di andare avanti insieme.

Esempio di una fede che ha il coraggio di uscire

Quindi il Papa loda la testimonianza delle suore che non avevano paura di uscire e andare dove voi stavate per essere segno della vicinanza e della mano tesa del nostro Dio”. Sono l’esempio di una fede che “non ha paura di lasciare le comodità, di mettersi in gioco e ha il coraggio di uscire” e manifesta le parole più belle di Gesù: “Che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato”. Un amore, sottolinea Francesco, “che rompe le catene che ci isolano e ci separano, gettando ponti”; “che ci permette di costruire una grande famiglia in cui tutti possiamo sentirci a casa”  e “che sa di compassione e di dignità”.

La fede missionaria va come queste sorelle per le strade delle nostre città, dei nostri quartieri, delle nostre comunità, dicendo con gesti molto concreti: fai parte della nostra famiglia, della grande famiglia di Dio nella quale tutti abbiamo un posto. Non rimanere fuori.

Dire a chi soffre: il Signore ti cerca per vestirti a festa

Rivolto poi a Vladimir, il Pontefice gli ricorda che “Hai trovato sorelle e fratelli che ti hanno offerto la possibilità di risvegliare il cuore e vedere che, in ogni momento, il Signore ti cercava instancabilmente per vestirti a festa” come figlio prediletto.

La più grande gioia del Signore è vederci rinascere, per questo non si stanca mai di donarci una nuova opportunità. Per questo motivo, sono importanti i legami, sentire che apparteniamo gli uni agli altri, che ogni vita vale, e che siamo disposti a spenderla per questo.

Gesù puo contare sulle vostre mani?

“Vorrei invitarvi a continuare a creare legami – è l’appello finale di Papa Francesco - ad uscire nei quartieri per dire a tanti: anche tu fai parte della nostra famiglia”. Come i discepoli, siete chiamati da Gesù “per continuare a seminare e trasmettere il suo Regno. Lui conta sulla vostra storia, sulla vostra vita, sulle vostre mani per percorrere la città e condividere la stessa realtà che voi avete vissuto. Può contare su ognuno di voi?”. E conclude con la benedizione “perché il Signore possa continuare a fare miracoli attraverso le vostre mani”.

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L' incontro con il mondo della carità e gli assistiti
25 settembre 2018, 15:01