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Giornata mondiale del sordo. Il Papa: inclusione diventi mentalità

Nella ricorrenza della 60ª Giornata Mondiale del Sordo, il Messaggio di Papa Francesco: "Siamo chiamati insieme ad andare controcorrente, lottando anzitutto perché sia sempre tutelato il diritto di ogni uomo e ogni donna a una vita dignitosa". "Anche in questo caso, le famiglie sono protagoniste del rinnovamento della mentalità e dello stile di vita"

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

Un messaggio per esprimere la propria vicinanza in attesa di un incontro. Questo il motivo per cui Papa Francesco scrive oggi all'E.N.S.- Ente Nazionale Sordi - "impegnata a combattere l'esclusione e a promuovere il valore della vita"- nel sessantesimo anniversario dall'istituzione della Giornata Mondiale del sordo che vede proprio questa Associazione in prima linea in tante iniziative di solidarietà. 

Impegno, sacrifici, battaglie quotidiane

"Quella dell’E.N.S.", scrive Francesco, "è una storia fatta da persone che hanno creduto nell’unità, nella solidarietà, nella condivisione di obiettivi comuni, nella forza di essere comunità dentro un lungo cammino costellato di progressi, di sacrifici, di battaglie quotidiane. Una storia fatta da chi non si è arreso e ha continuato a credere nell’autodeterminazione delle persone sorde. Questo è un grande risultato, se penso ai tanti sordi e ai loro familiari che, di fronte alla sfida della disabilità, non si sentono più soli".

Bambini e anziani vittime dello scarto

Nel suo Messaggio il Papa constata i "grandi progressi" compiuti in diversi ambiti ma, nello stesso tempo, anche la diffusione di una "pericolosa e inaccettabile cultura dello scarto, come conseguenza della crisi antropologica che non pone più l’uomo al centro, ma ricerca piuttosto l’interesse economico, il potere e il consumo sfrenato (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 52-53)." Le persone fragili, sono tra le "vittime di tale cultura", evidenzia il Papa, specie i bambini "che hanno difficoltà a partecipare alla vita scolastica" e "gli anziani che sperimentano la solitudine e l’abbandono, i giovani che smarriscono il senso della vita e si vedono rubare il futuro e i sogni migliori".

Il valore di fare associazione

La sottolineatura del Pontefice va quindi al "valore" di "fare associazione". "Non siete una somma di persone", rileva, "ma vi siete associati per vivere e trasmettere la volontà di accompagnare e sostenere chi, come voi, è in difficoltà ma è prima di tutto portatore di una inestimabile ricchezza umana. Oggi c’è molto bisogno di vivere con gioia e impegno la dimensione associativa: essere uniti e solidali, incontrarsi, condividere le esperienze, successi e fallimenti, mettere in comune risorse, tutto questo contribuisce ad accrescere il patrimonio umano, sociale e culturale di un popolo". Lo stimolo che viene da questa attività, aggiunge Papa Francesco, è "a tutti a fare comunità, anzi, ad essere comunità, ad accoglierci a vicenda con i nostri limiti e le nostre fatiche, ma anche con le nostre gioie e i nostri sorrisi. Perché tutti abbiamo capacità e limiti!".

Andiamo controcorrente

L'invito del  Papa è ad "andare controcorrente " lottando per la dignità di uomini e donne, l'accoglienza e l'autonomia." La sfida - scrive - è che l’inclusione diventi mentalità e cultura, e che i legislatori e i governanti non facciano mancare a questa causa il loro coerente e concreto sostegno". Ci sono diritti da garantire oltre che barriere architettoniche da abbattere:"bisogna impegnarsi", scrive il Papa, "per abbattere tutte le barriere che impediscono la possibilità di relazione e di incontro in autonomia e per giungere a un’autentica cultura e pratica dell’inclusione. Questo vale sia per la società civile, sia per la comunità ecclesiale".

Importanti i traguardi anche nella Chiesa

Il Papa cita i traguardi raggiunti a livello sociale e professionale da molti aderenti all'E.N.S. e chiede che altrettanto si faccia in ambito ecclesiale:            "come sono contento quando vedo che voi, come pure altre persone con disabilità, in forza del vostro Battesimo raggiungete tali traguardi anche nell’ambito della Chiesa, soprattutto nel campo dell’evangelizzazione! Questo diventa esempio e stimolo per le comunità cristiane nella loro vita quotidiana".

L'impegno delle diocesi

L'auspicio conclusivo è ad una collaborazione in ogni diocesi tra le persone sorde e gli operatori pastorali preparati, per un pieno inserimento e un pieno senso di appartenenza. "Per questo - scrive - è necessaria una pastorale inclusiva nelle parrocchie, nelle associazioni e nelle scuole". Tanto è stato fatto e tanto resta da fare, sottolinea il Papa "per la promozione delle persone sorde, superando l’isolamento di molte famiglie e riscattando quanti sono ancora oggetto di inaccettabili discriminazioni". 

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28 settembre 2018, 11:20