Il Papa arriva a Piazza Armerina Il Papa arriva a Piazza Armerina  

Papa Francesco a Piazza Armerina, prima tappa della visita in Sicilia

Intorno alle 8.40 il Papa è atterrato in Piazza Armerina, nella Sicilia centrale, prima tappa della sua visita sulle orme del beato Pino Puglisi

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Papa Francesco è giunto in Sicilia. L’elicottero che lo ha portato sull’isola è atterrato nel Capo sportivo “San Ippolito”, intorno alle 8.40 a Piazza Armerina per il primo abbraccio del popolo siciliano. Una zona in cui vivono oltre 200 mila persona e che ha nella città di Gela il centro abitato più popoloso. Alle 6.30, il Papa ha lasciato Casa Santa Marta alla volta delll’aeroporto di Ciampino da dove è partito per il suo secondo viaggio in Sicilia, a Piazza Armerina e Palermo, dopo essersi recato a Lampedusa nel 2013.

In quarantamila per il Papa

Circa quarantamila fedeli hanno aspettato Papa Francesco a Piazza Armerina (Enna). Tra loro anche persone malate e detenuti. Sono 17 mila i pass rilasciati dalla Curia con posti distribuiti in tre piazze: 8.500 persone andranno in piazza Europa dove è stato montato il palco.  Papa Francesco dopo il suo discorso incontrerà 20 malati.

In dono al Papa una struttura della Caritas

Il sindaco di Piazza Armerina Nino Cammarata ha affermato che la città donerà a Papa un immobile da destinare al centro di accoglienza della Caritas per i poveri.

Mons. Gisana: accanto a don Pino per una Chiesa povera

Nel suo saluto il vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, ha ricordato che bisogna seguire il Vangelo senza alcuna giustificazione. “La crisi di fraternità, che sta attraversando la Chiesa – ha detto il presule - condiziona notevolmente l’impegno missionario cui essa è chiamata”. “Non basta aiutare quanti sono nel bisogno è necessario avvicinarsi a loro, sospinti dalla certezza di condividere un sentimento: quello del Messia che è la commozione viscerale”. “Esseri poveri – ha aggiunto il vescovo - nella credibilità dei gesti, è quanto vogliamo esprimere per sostenere la nostra gente che sperimenta un inusitato stato depressivo, causato ad intra da una forma incongruente di rassegnazione e ad extra dalla forza demoniaca delle mafie”. Una Chiesa povera per i poveri è diventato per noi “una scelta di vita, un cammino di santità – ha concluso mons. Gisana -  accanto al beato Pino Puglisi, di cui ricordiamo il martirio, e ai nostri testimoni di fede”.

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15 settembre 2018, 08:55