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Papa Francesco a Ginevra: in agenda anche il tema dei rifugiati

In vista del viaggio ecumenico del Papa a Ginevra, al microfono di Vatican News, alcuni degli organizzatori si soffermano sui temi che saranno affrontati in quell'occasione anche in presenza di una delegazione nordcoreana.

Mario Galgano – Città del Vaticano

Si avvicina il pellegrinaggio ecumenico di Papa Francesco a Ginevra il prossimo 21 Giugno 2018. Numerosi i dettagli emersi nell'incontro di oggi di Vatican News con il rev. Andrzej Choromanski, ufficiale del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei Cristiani, specialista per i rapporti con il Consiglio mondiale delle Chiese a Ginevra, e con la dott.ssa Marianne Ejdersten, direttore della Comunicazione del World Council of Churches.

Una delegazione della Corea del Nord

Nella cittadina svizzera ci sarà anche una delegazione cristiana dalla Corea del Nord ad incontrare il Santo Padre durante la visita al Consiglio mondiale delle Chiese (WCC) . A confermarlo è la direttrice della comunicazione del WCC, Marianne Ejdersten, che prevede l'arrivo di circa 150 membri del Consiglio e di altri 200 ospiti, tra cui appunto una delegazione di cristiani del Sud e del Nord Corea, dal 15 al 21 giugno all'assemblea del WCC, una presenza dovuta agli ottimi rapporti stabiliti con i due Paesi, sin dal 1984. (Ascolta l'intervista alla direttrice della comunicazione)

Progetti di pace nel mondo

Centrale sarà il tema della pace durante la visita del Santo Padre a Ginevra, aggiunge Marianne Ejdersten, in quanto è parte della "nostra costituzione del WCC. Lo scopo del Consiglio- ribadisce- è l´unità tra i cristiani ma anche la promozione della giustizia e della pace. Come sappiamo, non si può arrivare alla pace se manca la giustizia". Questo è dunque anche alla base di diversi progetti sviluppati sul campo sia nella penisola coreana, che in Colombia, in Sud Sudan, e in Medio Oriente.

Il tema dei rifugiati

Un altro tema che verrà trattato durante il viaggio del Papa a Ginevra, sarà il supporto delle Chiese per i rifugiati. Tra le quasi 350 Chiese membri del WCC, la maggior parte rappresenta realtà africane o asiatiche, da dove provengono molti rifugiati che scappano verso l´Europa, culla delle tre tradizioni ecclesiastiche come il cattolicesimo, le chiese ortodosse o le comunità protestanti. È quanto sottolinea l´Ufficiale del Pontificio Consiglio per la promozione dell´unità dei Cristiani, rev. Andrzej Choromanski parlando di una stretta collaborazione sul tema in ambito ecumenico.

Guarda l'intervista al rev. Chormanski

"Noi del Pontificio Consiglio per l´unità dei Cristiani insieme al Consiglio ecumenico delle Chiese", afferma Andrzej Choromanski, "stiamo sviluppando un documento con indicazioni e aiuti in materia di accoglienza, alle Chiese cristiane. Noi dobbiamo aiutare chi ne ha più bisogno e su questa esperienza si sviluppa da tanto tempo una ricca collaborazione ecumenica nei vari contesti locali. Si tratta di un lavoro molto importante per il WCC.”

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12 giugno 2018, 15:06