Udienza ai rappresentati della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice Udienza ai rappresentati della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice 

Francesco: nesso indissolubile tra etica e sistemi economici

Aiutare la Chiesa a portare il messaggio evangelico per realizzare un reale sviluppo umano integrale. L’invito del Papa all’annuale Conferenza Internazionale della Centesimus Annus Pro Pontifice a 25 anni dalla sua costituzione per volontà di San Giovanni Paolo II

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Riconfermando ancora una volta la grande preoccupazione per la “cultura dello scarto, cieca rispetto alla dignità umana dei più vulnerabili”, Papa Francesco si è rivolto ai partecipanti dell’annuale Conferenza Internazionale della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice incontrati questa mattina in Sala Regia in Vaticano:

In modo particolare, in questo 25° anniversario della costituzione della Fondazione da parte di San Giovanni Paolo II, esprimo la mia gratitudine per il vostro lavoro in ordine a far conoscere la saggezza della Dottrina sociale della Chiesa a quanti sono impegnati nel mondo degli affari e nei settori economici della società civile. Dopo un quarto di secolo, tale compito rimane più che mai necessario, dal momento che le sfide sociali e finanziarie poste alla comunità internazionale sono diventate sempre più complesse e interconnesse.

 

Indifferenza e famiglia umana

Per il Pontefice, la “globalizzazione dell’indifferenza” rappresenta la vera sfida a cui la famiglia umana è chiamata a rispondere e, facendo un parallelismo con “l’artificiosa frattura tra scienza e fede”, ha aggiunto:

Troppo spesso una tragica a falsa dicotomia si è sviluppata tra la dottrina etica delle nostre tradizioni religiose e gli interessi pratici dell’attuale comunità degli affari. Ma vi è una naturale circolarità tra il profitto e la responsabilità sociale. Vi è infatti un «nesso indissolubile […] fra un’etica rispettosa delle persone e del bene comune e la reale funzionalità di ogni sistema economico e finanziario».

Etica e migrazioni

Il pensiero di Francesco è poi andato agli ostacoli che molti “nostri fratelli e sorelle” incontrano non solo nei Paesi più poveri ma anche in quelli sviluppati, nonché alle pressanti “questioni etiche legate ai movimenti migratori mondiali”.

Lavoro e rivoluzione digitale

Dal titolo scelto per la Conferenza di quest’anno, ‘Nuove politiche e nuovi stili di vita nell’era digitale’, il Papa ha poi ribadito una delle sfide più pressanti di oggi, e cioè le “incerte opportunità di lavoro e l’impatto della rivoluzione della cultura digitale”:

Come ha messo in luce il percorso in preparazione al Sinodo di quest’anno sui giovani, questo è un ambito decisivo nel quale la solidarietà della Chiesa è effettivamente necessaria. Il vostro contributo è un’espressione privilegiata dell’attenzione della Chiesa per il futuro dei giovani e delle famiglie.

Sfide e collaborazione ecumenica

Un’attività in cui la collaborazione ecumenica è di speciale importanza, ha sottolineato, citando come la presenza alla Conferenza del Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli sia “segno eloquente di tale comune responsabilità”.  A conclusione del suo discorso, Francesco ha incoraggiato i presenti a perseverare nel loro impegno per poter contribuire “a costruire una cultura globale di giustizia economica, di uguaglianza e di inclusione”
 

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26 maggio 2018, 11:56