Francesco: "Io amo molto San Giuseppe perché è un uomo forte e silenzioso"

Cinque anni fa, nella Solennità di San Giuseppe, Papa Francesco celebrava la Messa di inizio del ministero petrino. Una data, quella del 19 marzo, scelta non a caso dal Pontefice che, nello sposo della Vergine Maria, ha sempre visto la fortezza e la sapienza di Dio

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

In tre momenti diversi, tre riflessioni di Francesco su San Giuseppe: il Santo a cui il Papa è particolarmente devoto. Nelle poche righe proposte, il senso di tale amore e ammirazione.

Omelia per la Messa di inizio del ministero petrino - 19.03.2013

“Giuseppe è ‘custode’, perché sa ascoltare Dio, si lascia guidare dalla sua volontà, e proprio per questo è ancora più sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo circonda, e sa prendere le decisioni più sagge. In lui cari amici, vediamo come si risponde alla vocazione di Dio, con disponibilità, con prontezza”. 

Discorso alle famiglie, Mall of Asia Arena, Manila - 16.01.2015

“Io amo molto San Giuseppe perché è un uomo forte e silenzioso. Sulla mia scrivania ho un’immagine di San Giuseppe mentre dorme e quando ho un problema o una difficoltà io scrivo un biglietto su un pezzo di carta e lo metto sotto la statua di San Giuseppe affinchè lui possa sognarlo. Ora consideriamo il secondo aspetto: “alzarsi con Gesù e Maria”. Questi preziosi momenti di riposo, di pausa con il Signore in preghiera, sono momenti che vorremmo forse poter prolungare. Ma come san Giuseppe, una volta ascoltata la voce di Dio, dobbiamo riscuoterci dal nostro sonno; dobbiamo alzarci e agire come famiglie (cfr Rm 13,11). La fede non ci toglie dal mondo, ma ci inserisce più profondamente in esso.

Omelia Messa mattutina, Casa Santa Marta - 20.03.2017

“Io oggi vorrei chiedere, ci dia a tutti noi la capacità di sognare perché quando sogniamo le cose grandi, le cose belle, ci avviciniamo al sogno di Dio, le cose che Dio sogna su di noi. Che ai giovani dia – perché lui era giovane – la capacità di sognare, di rischiare e prendere i compiti difficili che hanno visto nei sogni. E ci dia a tutti noi la fedeltà che generalmente cresce in un atteggiamento giusto, lui era giusto, cresce nel silenzio - poche parole - e cresce nella tenerezza che è capace di custodire le proprie debolezze e quelle degli altri”. 

 

 

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19 marzo 2018, 07:10