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Il Papa con mons. Paul Bùi Văn Ɖoc Il Papa con mons. Paul Bùi Văn Ɖoc 

Morte mons. Paul Bùi Văn Ɖoc: vescovo, choc anche per il Papa

Stamani a Casa Santa Marta il Papa ha dedicato la Messa mattutina al presule vietnamita scomparso martedì sera a Roma

Giada Aquilino - Città del Vaticano

“Uno choc non solo per i vescovi vietnamiti, ma anche per il Papa”. Così mons. Pierre Nguyên Văn Kham, vescovo di My Tho, in Vietnam, e segretario generale della Conferenza episcopale del Paese asiatico, ricorda la scomparsa di mons. Paul Bùi Văn Ɖoc, arcivescovo di Thành-Phô Hô Chí Minh, morto martedì sera a Roma, colto da un attacco cardiaco mentre si trovava nella Basilica di San Paolo fuori le mura, nel corso della visita ad limina dei vescovi vietnamiti. Lunedì scorso i presuli e lo stesso mons. Paul Bùi Văn Ɖoc erano stati ricevuti in udienza dal Papa. Il Pontefice questa mattina ha voluto dedicare la Messa a Casa Santa Marta, alla presenza dei vescovi del Vietnam, all’eterno riposo di mons. Paul.

Il dolore della Chiesa

Papa Francesco “ha detto alcune parole prima della Messa - spiega mons. Pierre Nguyên Văn Kham - per condividere il dolore di questa brutta notizia con i vescovi vietnamiti. Preghiamo insieme a lui per mons. Paul. Era qui a Roma con noi vescovi vietnamiti per la visita ad Limina”. Il giorno prima della sua morte avevamo incontrato il Papa; il giorno dopo è morto improvvisamente. Penso che proprio per questo sia stato uno choc”.

L’impegno a Ho Chi Minh City

Mons. Paul Bùi Văn Đọc, aggiunge il segretario generale della Conferenza episcopale e membro della Segreteria per la Comunicazione, “era l’arcivescovo di Ho Chi Minh City, nel sud del Vietnam. Ho Chi Minh City - prosegue - è la città più grande del Paese e conta circa dieci milioni di abitanti. Quindi è molto importante per la Chiesa essere lì”. Mons. Paul “era una persona molto intelligente e aveva rapporti molto buoni con tutti e per questo è riuscito a creare una vera atmosfera di comunione nella sua diocesi”. La missione del presule era sicuramente quella di “predicare, presentare Gesù Cristo e il Vangelo alle persone”, in un “Paese comunista”, dove rispetto alle “restrizioni” del passato oggi per i cristiani si registrano “miglioramenti in diversi settori”.

L'intervista a mons. Pierre Nguyên Văn Kham

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08 marzo 2018, 12:52